Erreà lancia il passaporto digitale di prodotto, un QR code per svelare la storia e la sostenibilità dei tuoi capi
Quante volte, davanti a un’etichetta, ci siamo chiesti cosa significhi davvero? “Made in…” dice poco o nulla sulla provenienza delle materie prime, sulle condizioni di lavoro di chi ha cucito quel capo o sull’impatto ambientale della sua produzione. Un’incertezza che alimenta la sfiducia verso un’industria della moda spesso opaca. Ora, però, qualcosa sta per cambiare,...
Con questo nuovo strumento, l’azienda italiana produttrice nel settore dell’abbigliamento tecnico vuole rendere la sua filiera tracciabile. Grazie al QR code, i consumatori potranno verificare l’origine, i processi (di produzione e lavorazione) e l’impatto di ogni capo, per scelte più consapevoli e responsabili
11 Luglio 2025
@Erreà
Quante volte, davanti a un’etichetta, ci siamo chiesti cosa significhi davvero? “Made in…” dice poco o nulla sulla provenienza delle materie prime, sulle condizioni di lavoro di chi ha cucito quel capo o sull’impatto ambientale della sua produzione. Un’incertezza che alimenta la sfiducia verso un’industria della moda spesso opaca. Ora, però, qualcosa sta per cambiare, trasformando il nostro smartphone in una lente d’ingrandimento sulla trasparenza.
L’azienda italiana di abbigliamento sportivo Erreà, in collaborazione con Ympact, specializzata in tecnologie per la tracciabilità, ha annunciato il lancio del passaporto digitale di prodotto (DPP). Un’iniziativa che promette di rendere la filiera tessile finalmente leggibile e verificabile da chiunque.
Come funziona il passaporto digitale
A partire dai prodotti realizzati
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