Oceani al bivio: dalla Conferenza ONU di Nizza un piano globale, ma il tempo stringe

Per cinque giorni, dal 9 al 13 giugno 2025, Nizza ha ospitato la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani (UNOC3), un evento globale che ha riunito oltre 170 Paesi, 55 capi di Stato e 15.000 delegati da governi, scienza, società civile e settore privato. Il risultato principale è stata l’adozione del Nice Ocean Action...

La Conferenza ONU sugli oceani si è chiusa con 170 Paesi firmatari di una dichiarazione per salvare il mare. A un passo dall’entrata in vigore il Trattato sull’alto mare. Ma la plastica, il deep sea mining e i finanziamenti restano nodi cruciali

Riccardo Liguori

16 Giugno 2025

@silvae/Shutterstock

Per cinque giorni, dal 9 al 13 giugno 2025, Nizza ha ospitato la terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani (UNOC3), un evento globale che ha riunito oltre 170 Paesi, 55 capi di Stato e 15.000 delegati da governi, scienza, società civile e settore privato.

Il risultato principale è stata l’adozione del Nice Ocean Action Plan, accompagnato da una dichiarazione politica che rilancia gli impegni per l’attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda 2030, dedicato alla tutela degli oceani.

Un piano globale per un oceano in pericolo

La dichiarazione finale, intitolata “Our Ocean, Our Future: United for Urgent Action”, riconosce che l’azione internazionale non procede alla velocità né alla scala necessaria. Si afferma l’urgenza di:


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