Darvaza Gas Crater: dopo 50 anni stanno davvero riuscendo a spegnere la “Porta dell’Inferno”?

Nel cuore del deserto del Karakum, in Turkmenistan, si trova uno dei luoghi più inquietanti e affascinanti del pianeta: la cosiddetta “Porta dell’Inferno”, un cratere infuocato che arde ininterrottamente da oltre cinquant’anni. Ma ora, questo spettacolo infernale sembra destinato a spegnersi. Il cratere, ufficialmente noto come Darvaza Gas Crater, è nato nel 1971, quando alcuni...

La “Porta dell’Inferno”, un cratere infuocato che arde ininterrottamente da oltre 50 anni in Turkmenistan potrebbe spegnersi dopo gli sforzi delle autorità, pressate anche dal sempre più urgente problema delle emissioni di metano

Rebecca Manzi

12 Giugno 2025

@Tormod Sandtorv/Pexels

Nel cuore del deserto del Karakum, in Turkmenistan, si trova uno dei luoghi più inquietanti e affascinanti del pianeta: la cosiddetta “Porta dell’Inferno”, un cratere infuocato che arde ininterrottamente da oltre cinquant’anni. Ma ora, questo spettacolo infernale sembra destinato a spegnersi.

Il cratere, ufficialmente noto come Darvaza Gas Crater, è nato nel 1971, quando alcuni geologi sovietici, durante perforazioni alla ricerca di giacimenti di gas, si imbatterono in una caverna sotterranea colma di metano. Per evitare la diffusione del gas nell’atmosfera, decisero di incendiarlo, convinti che il fuoco si sarebbe esaurito in pochi giorni. Invece, da allora, il cratere non ha mai smesso di bruciare.

Recentemente, però, le autorità turkmene hanno annunciato di aver ridotto notevolmente la combustione, limitandola a circa un terzo


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