
Cavalli frustati e cammelli abbandonati: il lato oscuro della vacanza in Egitto che nessuno ti mostra
In Egitto il turismo non è mai stato solo un settore economico: è identità, immaginario collettivo, con quella promessa millenaria di sabbia dorata, pietra scolpita e mistero. Ma negli ultimi anni, qualcosa è cambiato e le piramidi, da sempre simbolo eterno di una civiltà che ha plasmato la storia, oggi faticano a reggere il peso...
Con quasi 17,5 milioni di turisti nel 2024, l’Egitto affronta gravi conseguenze da overtourism: piramidi assediate, truffe, maltrattamenti di animali e proteste. Il governo corre ai ripari con soluzioni ancora controverse.
In Egitto il turismo non è mai stato solo un settore economico: è identità, immaginario collettivo, con quella promessa millenaria di sabbia dorata, pietra scolpita e mistero. Ma negli ultimi anni, qualcosa è cambiato e le piramidi, da sempre simbolo eterno di una civiltà che ha plasmato la storia, oggi faticano a reggere il peso del turismo di massa.
Nel solo 2024, quasi 17,5 milioni di turisti hanno attraversato il Paese. Numeri importanti, che alimentano un settore che nel 2023 ha inciso sul PIL del Paese per oltre 31 miliardi di dollari secondo Statista.com, con un incremento di circa 17 miliardi rispetto al 2020. L’obiettivo del governo è ambizioso: raggiungere i 30 milioni di visitatori entro il 2030. Ora, la domanda che molti si pongono è se l’Egitto sia davvero pronto per accoglierli senza autodanneggiarsi.
Il problemi delle piramidi
Sull’altopiano di Giza, dove sorgono la Grande
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