
Trump apre alla corsa ai minerali nei fondali del Pacifico, con il rischio di distruggere per sempre ecosistemi sconosciuti
Con un ordine esecutivo firmato il 24 aprile 2025, Donald Trump ha dato un’accelerata alla possibilità per le aziende statunitensi di avviare l’estrazione mineraria dai fondali oceanici, scatenando un’ondata di critiche da parte della comunità scientifica e delle organizzazioni ambientaliste. La misura, che affida alla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) il compito di snellire...
Il recente ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti sull’estrazione mineraria in acque profonde riaccende il dibattito su una pratica ad alto rischio ambientale. Gli scienziati lanciano l’allarme: gli ecosistemi degli abissi potrebbero non sopravvivere
Con un ordine esecutivo firmato il 24 aprile 2025, Donald Trump ha dato un’accelerata alla possibilità per le aziende statunitensi di avviare l’estrazione mineraria dai fondali oceanici, scatenando un’ondata di critiche da parte della comunità scientifica e delle organizzazioni ambientaliste.
La misura, che affida alla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) il compito di snellire e velocizzare i permessi per lo sfruttamento minerario in acque profonde, sia nazionali che internazionali, segna una svolta nella politica (anti)ambientale americana, con ripercussioni, però, su scala globale.
L’iniziativa mira a ridurre la dipendenza dagli approvvigionamenti cinesi di minerali strategici come nichel, cobalto e manganese, indispensabili per la produzione di batterie per veicoli elettrici, tecnologie avanzate e persino armamenti. Trump ha definito l’ordine come una mossa “per consolidare la leadership degli Stati Uniti nell’esplorazione e nello sviluppo minerario dei fondali marini”. Tuttavia, dietro queste parole si cela
LaCittaNews è un motore di ricerca di informazione in formato magazine, aggrega e rende fruibili, tramite le sue tecnologie di ricerca, in maniera automatica, gli articoli più interessanti presenti in Rete. LaCittaNews non si avvale di nessuna redazione editoriale. => DISCLAIMER