Terremoti nei Campi Flegrei: il monitoraggio termico dallo spazio potrebbe evitare un disastro
Dati termici della Stazione Spaziale Internazionale nella zona flegrea per rilevare le variazioni di temperatura che precedono i terremoti più intensi. Su questo si basa il nuovo studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), pubblicato su Remote Sensing Letters, che ha descritto un metodo di analisi delle immagini termiche riprese dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS)....
Un recente studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha proposto un nuovo metodo per monitorare l’attività della caldera dei Campi Flegrei, utilizzando dati raccolti dallo spazio
Dati termici della Stazione Spaziale Internazionale nella zona flegrea per rilevare le variazioni di temperatura che precedono i terremoti più intensi.
Su questo si basa il nuovo studio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), pubblicato su Remote Sensing Letters, che ha descritto un metodo di analisi delle immagini termiche riprese dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
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In particolare, la ricerca si concentra sui rilevamenti termici effettuati da uno strumento installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, con l’obiettivo di migliorare il sistema di allerta per la popolazione, fornendo potenzialmente un margine di previsione per scosse sismiche intense.
Lo studio
Il principale risultato dello studio riguarda un fenomeno osservato nei giorni che precedevano i terremoti più forti registrati nell’area dei Campi Flegrei: l’aumento anomalo della temperatura a livello del suolo.
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