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La “ricetta segreta” del pollo KFC: la sofferenza negli allevamenti, più di 50mila persone chiedono impegni concreti
Troppa crudeltà negli allevamenti intensivi di polli che riforniscono KFC Italia. Una petizione di Essere Animali ha già raccolto 50mila firme per chiedere all’azienda di aderire all’European Chicken Commitment
Sono più di 50.000 le firme raccolte dalla petizione lanciata dall’organizzazione Essere Animali per chiedere a KFC Italia un impegno concreto nel migliorare le condizioni di allevamento dei polli forniti alla catena di fast food. L’obiettivo della campagna è chiaro: convincere l’azienda a sottoscrivere l’European Chicken Commitment (ECC), un insieme di standard minimi per ridurre la sofferenza animale.
L’appello non è isolato. In tutta Europa oltre 300 aziende hanno già aderito all’ECC, tra cui alcuni noti marchi italiani come Eataly, Carrefour Italia e Cortilia. KFC ha già adottato questi standard in diversi Paesi, tra cui Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Svezia, Regno Unito e Irlanda. In Italia, però, il colosso del pollo fritto non ha ancora preso alcun impegno.
Le condizioni dei polli negli allevamenti
I polli allevati per la carne, noti come “broiler”, sono tra gli animali più sfruttati a livello industriale. Nel 2020, sono stati macellati
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