Il Caso Helena Greenwood: Giustizia grazie al DNA

Nel 1985, l'omicidio di Helena Greenwood rimase irrisolto fino al 1999, quando il DNA fingerprinting portò all'arresto dell'assassino. Un esempio di come la tecnologia possa far emergere la verità dopo anni di oscurità.

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Nel 1985, una scienziata di biochimica fu brutalmente uccisa nella sua casa nel sud della California, un crimine che sarebbe rimasto impunito per 14 anni. Solo grazie ai progressi nel campo del DNA, l’assassino è stato finalmente individuato. Questa storia di giustizia ritrovata è stata raccontata dal The Guardian, che ha citato la procuratrice Valerie Summers.

La dottoressa Helena Greenwood, di origini britanniche, si trasferì negli Stati Uniti nel 1977 con suo marito. Laureata all’Università di Sheffield, aveva completato il suo dottorato in biochimica presso l’Università di Londra. Dopo essersi stabilita ad Atherton, in California, iniziò a lavorare nei laboratori di ricerca della Syva, un’azienda di diagnostica medica.

Nel 1984, la casa di Greenwood fu presa di mira da David Frediani, un individuo violento che svolgeva anche attività di furto nelle zone benestanti. Frediani irruppe nella casa di Greenwood mentre era sola, minacciandola con una pistola per diverse ore, durante le quali la violentò sessualmente prima di fuggire. Nonostante


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