Ci ha lasciato un grande sportivo, uomo, padre e nonno di un’intera città Renzo Lucarini

Questa notte è morto Renzo Lucarini, delegato della locale sezione Figc ed ex capo facchino della mini macchina del centro storico.
Renzo Lucarini aveva 73 anni e da tempo era malato. Era ricoverato alla Casa di Cura Villa Rosa Viterbo.
Molto conosciuto in città e benvoluto da tutti.
Lucarini ha guidato i minifacchini nel trasporto della macchina di Santa Rosa, è stato infatti capo facchino del centro storico.
A ricordarlo con un post il comitato festeggiamenti Pilastro. “La nostra tradizione e la nostra città, perdono oggi un pilastro delle mini macchine e non solo – si legge su Facebook-. Renzo Lucarini, uomo di sport e alto valore umano, ha raggiunto S.Rosa. Noi tutti ci stringiamo alla famiglia, al Comitato Centro Storico, per la dolorosa perdita. Ciao Renzo”.
Punto di riferimento anche per lo sport provinciale. E’ stato delegato della locale sezione Figc e consigliere Lnd.
I funerali di Renzo Lucarini saranno celebrati domani, lunedì 8 novembre nella basilica di Santa Rosa alle 14,30.
renzo lucarini
Sergio Insogna lo ricorda dicendo che è morto un grande uomo di sport , una personaggio cittadino di valore assoluto, un amico con cui abbiamo condiviso 30 anni di storia sportiva della Città di Viterbo.
È una enorme perdita per tutti, principalmente per la sua famiglia, a cui vanno i miei più sinceri sentimenti di cordoglio. Renzo lascia un ricordo ed un esempio indelebile di cui , tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo, dobbiamo farne tesoro, e gli dobbiamo essere grati e riconoscenti.
Credo che il mondo sportivo cittadino, provinciale e regionale, gli debba molto e chiederò di poterlo ricordare con una manifestazione od evento degno del valore assoluto dell’amico Renzo.
Lo ricorda anche il Sindaco Giovanni Arena dichiarando che Viterbo piange la scomparsa di Renzo Lucarini.
Renzo ha rappresentato e continuerà a rappresentare un pezzo di storia della nostra città. Un esempio per i giovani. Tanti. In particolar modo quelli del centro storico, durante gli anni in cui era capofacchino della minimacchina; quei bambini che ha visto crescere e a cui ha insegnato come onorare la divisa da facchino, mentre gli insegnava a scandire il passo.
Nel mondo sportivo un riferimento per le giovani generazioni e non solo, sia come persona, sia come delegato della Figc e come uomo di sport in tutti gli altri incarichi che ha ricoperto negli anni. Renzo era un vero signore, di grande umanità. A nome mio personale e in rappresentanza della città di Viterbo mi stringo al dolore dei suoi affetti più cari, alla moglie e al figlio Alessandro, a quello del comitato Centro storico e del mondo sportivo viterbese.
Anche l’assessore Marco De Carolis lo ricorda con queste parole, Renzo Lucarini era un pezzo di cuore della nostra città. E lo resterà per sempre. Sia per l’uomo che era, per i ruoli che ha ricoperto e per come li ha onorati. Trasmettendo valori sani ai giovani sportivi negli anni in cui è stato alla guida della Figc, del Coni, dirigente calcistico.
Gli stessi sani valori che ha trasmesso a quei tanti piccoli viterbesi mentre nei pomeriggi di agosto gli insegnava come tenere il passo la sera del 1 settembre, con sopra le loro spalle la mini macchina del centro storico. Valori che ha trasmesso a quei bambini, ora diventati uomini, a cui ha insegnato a essere dei piccoli grandi facchini di Santa Rosa.
A tutti i familiari di Renzo, al figlio Alessandro, a cui da anni ha affidato i “suoi” facchini e ha saputo trasmettere l’amore per la nostra città, per le nostre tradizioni, la fede verso la nostra Santa, al comitato festeggiamenti del centro storico e a tutto il mondo sportivo, le mie più sentite condoglianze.
campetto crocetta
Invece Cristina Pallotta lo ricorda così:

Ricordo quella tua telefonata. Era il 1 settembre di due anni fa. Avevi appena letto il mio articolo sulla mini macchina del centro storico. Parlavo anche di te e di quel pomeriggio di fine agosto del 2019, quando portai mia figlia al “campetto” della chiesa della Crocetta per farle vedere le prove della mini macchina. Proprio quel giorno tuo figlio Alessandro era fuori, c’eri tu con loro. Con i tuoi piccoli facchini. Come allora. Come tanti anni fa.

Ti eri commosso nel leggere quei miei ricordi. E insieme ci siamo emozionati nel ricordare il tempo passato. Quella telefonata me la ricorderò caro Renzo. Come ricorderò quel pomeriggio. Fu come tornare indietro nel tempo. Un tempo che tu hai fermato e impresso nella nostra memoria per sempre. Ci mancherai Renzo🌹

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.