Un libro dedicato a Ostelvio Celestini: presentazione alle ore 17 del 28 maggio alla Sacra Famiglia

Il libro è stato realizzato a tempo di record, in piena pandemia, grazie al contributo di Fondazione Carivit (intensa e commossa, tra l’altro, l’introduzione del presidente Marco Lazzari).

Firmato da Antonello Ricci e Marco D’Aureli, è stato allestito in costante dialogo con la famiglia di Ostelvio (la moglie Lina, i figli Paola e Luigi e tutti gli altri). All’interno del volume il lettore troverà anche i contributi dei colleghi nella giuria da lui presieduta per ben tre edizioni, quella del premio per la miglior poesia in dialetto viterbese, per le scuole primarie e senza limiti d’età: Franco Giuliani, presidente di Tuscia dialettale; Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa; Pietro Benedetti, attore e regista.

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Dopo gli indirizzi di saluto del presidente della Fondazione Carivit Marco Lazzari e del parroco don Luca Scuderi, sono previsti brevi interventi da parte dei figli di Ostelvio, Paola e Luigi Celestini, dei curatori del volume e di Franco Giuliani in qualità di presidente di Tuscia dialettale.

Per concludere, l’associazione culturale delle Comunità narranti (già Banda del racconto) è orgogliosa di porre sigillo al felice quadriennio dedicato all’avventura culturale nota come “La léngua vitorbese”. Il florilegio dei versi di Ostelvio infatti, va degnamente a coronare lo splendido poker della nostra vernacolarità. 1923-2021: praticamente un secolo di poesia dialettale in viterbese.

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Dopo un isolato esperimento di Cesare Pinzi infatti, nel 1923 sarebbe uscito il fortunato poemetto “La Bella Galiana” di Enrico Canevari. Sarebbero poi venuti alla ribalta i versi di Emilio Maggini ed Edilio Mecarini. Infine quelli di Ostelvio. Quattro volumi che vanno idealmente a comporre una storia letteraria della nostra poesia dialettale.

L’iniziativa si svolgerà (en plein air) nel pieno rispetto della normativa anti-Covid.

Un grazie di cuore va al parroco della Sacra Famiglia, don Luca Scuderi, per la gentile ospitalità.

( Per saperne di più sul libro: http://www.ghaleb.it/bandadelracconto27.htm )

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