11 aprile 1977: muore Jaques Prévert, il poeta dell’amore

“Me ne frego totalmente di quale sia il ruolo del poeta, mi hanno chiamato poeta, ma io ho scritto così, sono un artigiano, ho scritto per far piacere a molti e infastidire altri, e va bene!” dichiarò in un’intervista alla radio Jacques Prévert.

Il giorno 11 aprile 1977 muore il poeta Jacques Prevert, per un tumore ai polmoni.

È l’amore il tema attorno al quale ruota la creatività del Prevert poeta, inteso come unica salvezza del mondo. Nel 1946 vede la luce la sua opera più famosa: “Paroles”. Nel 2000, il “Nouvel Observateur” scopre in Francia una vecchia signora, Claudy Carter, ispiratrice dell’indimenticabile le “Feuilles mortes”, e ignorata da tutte le biografie di Prevert. “Jacques mi chiamava la sua fogliolina” racconta Claudy, “io avevo 16 anni e lui 38, e adoravo calpestare le foglie secche e farle scricchiolare sotto i piedi”.

La sua poesia è scritta per essere rivissuta come in un déjà vu, è parte della vita stessa sua e nostra. L’ amore è l’unica salvezza del mondo; l’amore a volte implorato, sofferto, tradito, ma alla fine sempre cercato.

Jacques Prévert infrange le barriere dell’élite riuscendo a rendersi comprensibile a tutti.
Creatore dei componimenti più letti e recitati in tutto il mondo, usando parole semplici e immediate, descrive la magia di questo misterioso sentimento, espresso con versi avvolgenti che racchiudono il distacco dal mondo lasciando scivolare delicatamente in un’atmosfera ovattata coloro che si amano, incuranti della disapprovazione dei passanti che li guardano e la cui presenza viene annullata dalla luce e dall’ intensità del loro sentimento.

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Un amore puro, un amore che non ha bisogno di essere imprigionato proprio per la sua intrinseca spontaneità e libertà.

La gioia dell’amore da lui cantata richiama  la primavera, le grand bal du printemps e anche con la figura del bambino, la sua semplicità e gioia che si ribella alle istituzioni per la innata voglia di libertà.
L’ immagine dell’ uccello, più volte presente nella poesia di Prévert, ricorda la libertà e la voglia di volare lontano dalle convenzioni, dai pregiudizi,  dalle catene della vita moderna..
Quando si prova l’amore, quello vero, che dà immensa gioia e un po’ di incoscienza, non vi è neanche il desiderio di incatenarlo: è spontaneo, libero, come quello de I ragazzi che si amano.

Anarchico e a favore degli ultimi, Prevert non fu solo poeta, ma anche autore di canzoni e racconti per bambini; non bisogna nemmeno dimenticare il suo genio artistico riguardo il teatro e il cinema; è sua la sceneggiatura di quello che è stato considerato uno dei film più belli mai realizzati al cinema, “Les Enfants du Paradis“.

L’opera di Prévert, venuta alla luce sotto l’influenza del surrealismo e, durante il corso degli anni, modificatasi con continue accensioni di non facili qualità, è universale. Come lo è l’amore.

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