Di nuovo odore di parentopoli alla Asl di Viterbo?

Non è poi molto che qualcuno, ritenendosi vicino alla Luce – fino a quando sarà accesa – abbia tuonato, scomodando Autorità e Poteri Occulti, quando qualcuno presentò, con un paio di articoli, l’allegro quadretto “domestico” al servizio della Asl di Viterbo.
Una pluri-presenza di intere famiglie (non si dimentichi nemmeno l’incarico dato all’azienda informatica di un marito, oggi in pesanti difficoltà giudiziarie) all’interno di quella che è la più grande azienda – nonostante sia pubblica – sul nostro territorio.
Addirittura abbiamo colto l’impeto, diciamo guerriero, di un noto e stimato politico dei paraggi in una video-inchiesta pubblicata dal giornale Tpi in cui si parlava di acqua, arsenico, Talete ed assunzioni molto simili a quella specie di Parentopoli Sanitaria da noi raccontata: intervista troncata di netto, onore leso e politico imbufalito.
Tuttavia le vecchie abitudini, si sa, ritornano sempre. In questo caso con la delibera n. 625 del 22/03/21. C’era una volta una selezione interna, in Asl, per la cosiddetta progressione verticale ed il passaggio di 4 dipendenti a Collaboratori Amministrativi. Dalla delibera si evince che le necessità aziendali sono quadruplicate (chissà chi è il Pitagorico che ha studiato il fabbisogno) e non ne servono più 4, bensì 17, di Collaboratori Amministrativi. Che dire, questi sono veri e propri “colpi apoplettici” per gli aspiranti. Vi lasciamo immaginare a cosa potrebbe essere servito allargare il numero degli assunti.
Insomma, d’improvviso sembrerebbe essere tornata a manifestarsi quella piaga, divenuta ormai saga (anche se sarebbe meglio chiamarla direttamente sagra), di Parentopoli. Figli, mogli, cugini, ma anche sorelle e fratelli. C’è poi una coincidenza di natura prettamente politica, dato che moltissimi degli assunti, e non solo nella circostanza che vi documentiamo oggi, gravitano attorno alla galassia di un partito che, in terra viterbese, vanta una grandissima tradizione istituzionale. Di quale partito stiamo parlando? Le informazioni, in questo senso, converrebbe chiederle all’unico che ha avuto il coraggio – tra l’altro nella stessa video-inchiesta di Tpi su Talete – di denunciare certe assunzioni più che sospette: il vice-sindaco di Viterbo Enrico Contardo, in quota Lega.
Quello che lascia attoniti, difatti, è la totale omertà con la quale vengono coperte questo tipo di situazioni. Siamo sicuri che Contardo non sia l’unico, nel vasto universo della politica viterbese, ad essersi accorto di certi “scambi”. Sì, scambi. Perchè di questo stiamo parlando. L’attuale classe dirigente nostrana sembra aver ormai deciso di sacrificare l’efficienza della pubblica amministrazione in nome del clientelismo e, di certo, questo non porterà a nulla di buono. A maggior ragione finché a processo ci finirà non chi compie operazioni del genere ma, piuttosto, chi ha il coraggio di denunciarle.

Come disse Fra’ Cristoforo: “Verrà un giorno”, ed anche per l’Innominato non ci fu scampo. Figuriamoci per i parvenu della politica in terra di Tuscia.

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