Se per rispondere alla domanda posta nel titolo avete pensato al “nero” del vuoto totale o al “blu” del classico cielo stellato, siete andati completamente fuori strada: il primo colore dell’universo è stato un arancione accesissimo!
Ammettiamo che non sia facile da credere, eppure basta ragionare sulla spiegazione per capire che in effetti non c’era colore più scontato per i migliaia di anni immediatamente successivi all’esplosione del Big Bang: il nostro cosmo si trovava in quella fase a 3000 gradi, e dunque la colorazione non poteva che corrispondere a quella del fuoco, tra il rosso e l’arancione, simbolo di un’incandescenza inimmaginabile.
L’immagine che vedete è una foto/rappresentazione proprio dell’universo e ci è oggi possibile averla grazie a ciò che il Big Bang ci ha lasciato, ossia la radiazione cosmica di fondo (i fotoni libri più antichi sprigionati).
Per essere più precisi la fase di cui parliamo è di 380mila anni circa dopo l’esplosione che ha dato vita alla nostra dimensione; pensate che oggi, questa, ha già 13,8 miliardi di anni! Dunque parliamo di un tempo infinitamente antico, prima che qualsiasi cosa, qualsiasi molecola o materia per come la conosciamo oggi iniziasse a esistere.
I fotoni che ci permettono oggi di essere captati hanno viaggiato quindi tra pianeti e materia oscura per oltre 13 miliardi di anni. Un viaggetto da niente, che oggi la nostra tecnologia ci permette per fortuna di ricostruire e spiegare! I fotoni, ossia particelle prive di massa, ci permettono comunque di vedere questa meravigliosa immagine, e sono gli stessi che, essendo ancora assenti, non ci possono far purtroppo ammirare l’esplosione del Big Bang.