Anche nel settore dell’editoria, certo, come sarebbe per il caso de Il Fatto Quotidiano. Un prestito, dunque, da 2,5 milioni di euro con garanzia statale al 90%: è quanto emerge da una nota della società editoriale Seif, de Il Fatto Quotidiano. Il comunicato spiega così l’operazione: “Il contratto di finanziamento prevede il rimborso in n. 60 mesi, inclusivo di un preammortamento di 12 mesi, ad un tasso variabile in linea con gli standard di mercato. Il finanziamento è assistito dalla garanzia concessa dal Fondo Centrale di Garanzia pari al 90% dell’importo”.

Il giornale di Marco Travaglio, quindi, riceverà il cospicuo prestito in virtù di quanto stabilito dal decreto Rilancio, visto che l’ipotesi di tutela da parte della cassa Depositi e Prestiti è tramontata. “L’importo – spiega sempre money.it – sarà erogato dalla banca Unicredit”. Come ha spiegato il CEO della società: “L’operazione con Unicredit va considerata come un finanziamento bridge necessario a supportare il programma di investimenti in corso, tra l’altro già previsto nel piano industriale aziendale”.
Più duro e polemico è stato Libero, che ha scritto: “Anche il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio si finanzia con i prestiti garantiti dallo Stato e varati con il decreto Liquidità di Giuseppe Conte. I soldi che arriveranno nelle casse di Travaglio e soci saranno quelli garantiti attraverso il provvedimento del governo. Che, quindi, pur non volendolo, finirà col dare una mano a un giornale ‘amico’. Quando si dice la fortuna…”.
Fonte: https://www.ilparagone.it/attualita/travaglio-conte-garantisce-prestito-fatto/