Secondo Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), il principio potrebbe essere concretamente applicato nel nostro Paese entro un anno.
Per renderlo operativo bisogna infatti creare un’Anagrafe Nazionale degli Assistiti, che contiene i dati di tutti i cittadini e un sistema che informi dell’entrata in vigore della norma
“Dopo 20 anni, abbiamo finalmente sbloccato un passaggio fondamentale”. Nel giorno delle dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro della Sanità Giulia Grillo ha annunciato l’approvazione del decreto che contiene le norme del regolamento sul Sistema Informativo Trapianti (Sit). Il testo contiene anche disposizioni sul Registro nazionale dei donatori di cellule per la procreazione assistita eterologa e il suo obiettivo è quello di aumentare il numero dei donatori di organi, facendo sì che a essere esplicitato non debba essere l’assenso al prelievo ma la propria contrarietà. E così il silenzio-assenso per la donazione degli organi, che era atteso da 20 anni, potrebbe essere concretamente applicato nel nostro Paese, “entro un anno – ha spiegato Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt)-. Mi sembra un tempo plausibile per realizzare gli altri due passaggi necessari, a cui va aggiunta una campagna d’informazione, per rendere concreta la norma che fa crescere ancora di più la leadership del nostro Paese in Europa nel campo dei trapianti”. Campagna di informazione che il ministro Grillo ha già annunciato. Positivo anche il commento di Flavia Petrin, presidente dell’Aido (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, secondo cui col decreto “il ministro Grillo ha fatto un passo atteso da venti anni e che sarà sicuramente molto utile per il miglioramento della donazione e dei trapianti in Italia”.
“A volte per i familiari è una decisione difficile da prendere e in circa il 30% dei casi c’è un rifiuto. Mentre con il silenzio-assenso, nel momento in cui non si dichiara nulla, nessuno si può opporre”, spiega il direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) Massimo Cardillo. Il passaggio di oggi, osserva, è importante ma non ancora definitivo perché per renderlo operativo c’è bisogno ancora di altri due step: il primo è un’Anagrafe Nazionale degli Assistiti, ovvero un sistema informativo in capo alle Asl che contenga i dati di tutti i cittadini e che dovrebbe essere realtà in poche settimane; il secondo è un sistema di notifica che dovrà avvertire tutti gli assistiti dell’entrata in vigore della norma e che darà la possibilità, a chi vuole esprimersi sulla donazione, di farlo. Se non lo farà sarà considerato un potenziale donatore”, così come oggi accade in Gran Bretagna e Francia.