Trivelle nel Polesine, l’ok del governo spacca la Lega. Zaia guida la rivolta dei sindaci e dei comitati: pure Pd e Forza Italia col presidente

Trivelle nel Polesine, l'ok del governo spacca la Lega. Zaia guida la rivolta dei sindaci e dei comitati: pure Pd e Forza Italia col presidenteilfattoquotidiano.it

Non è bastata la presa di posizione di Luca Zaia, governatore leghista del Veneto. E nemmeno l’adesione del ministro agli Affari regionali Roberto Calderoli, che un attimo prima di entrare in consiglio dei ministri aveva detto: “Condivido pienamente quello che dice il governatore Zaia”. Sulle trivelle il governo tira dritto, anche se un fronte compatto e politicamente trasversale si è creato soprattutto in Polesine, per chiedere di non riprendere le estrazioni di gas metano al largo della costa, visto che in passato furono le cause di una devastante subsidenza, con erosione dei litorali e abbassamento del suolo, soprattutto nella zona del Delta del Po.

“UNO SCHIAFFO AL VENETO” – “Mi sembra che il governo voglia procedere a testa bassa, senza minimamente tenere in considerazione gli allarmi del territorio e anche il fronte degli esperti che denunciano i concreti rischi della subsidenza derivanti dalle attività di trivellazione. Sostenere, come ha fatto qualcuno del governo, che con le logiche ‘nimby‘, da ‘non sotto casa mia’, non si va da nessuna parte, è profondamente errata”. Così ha dichiarato il senatore Andrea Martella, segretario

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