
Trent’anni di disastri climatici ci sono costati 832.000 vittime e 4,5 trilioni di dollari (e l’Italia è tra i Paesi più colpiti)
Belém, Brasile. Nella città che si affaccia sull’Amazzonia, la COP30 si apre con un messaggio che non lascia spazio all’ambiguità: la crisi climatica non è più un rischio futuro, ma una condizione permanente del presente. Germanwatch, organizzazione indipendente con sede a Bonn, ha scelto questo contesto simbolico per presentare il Climate Risk Index 2026 (CRI),...
Dal 1995 a oggi, la crisi climatica ha ridisegnato il Pianeta. Il nuovo Climate Risk Index fotografa i costi umani ed economici degli eventi estremi e mette in luce le disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo
13 Novembre 2025

@Canva
Belém, Brasile. Nella città che si affaccia sull’Amazzonia, la COP30 si apre con un messaggio che non lascia spazio all’ambiguità: la crisi climatica non è più un rischio futuro, ma una condizione permanente del presente.
Germanwatch, organizzazione indipendente con sede a Bonn, ha scelto questo contesto simbolico per presentare il Climate Risk Index 2026 (CRI), uno dei rapporti più attesi e influenti sul tema. L’analisi copre trent’anni di eventi estremi, dal 1995 al 2024, e il verdetto è inequivocabile: 832.000 vittime e 4,5 trilioni di dollari di perdite economiche.
Dietro i numeri c’è una storia di vulnerabilità e squilibri. Il
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