
Terra dei Fuochi, sempre peggio: studio svela contaminazioni anche in aree considerate pulite
Un nuovo studio condotto dall’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con la Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, rivela una verità scomoda: la contaminazione da sostanze tossiche nella Terra dei Fuochi si estende anche a zone considerate “pulite” o poco antropizzate. Pubblicata su Science of the Total Environment, la ricerca ha utilizzato un muschio,...
Vivere anche solo vicino alla Terra dei Fuochi può essere pericolosissimo: secondo un nuovo studio la contaminazione da sostanze tossiche si estende a zone considerate “pulite” o poco antropizzate
Un nuovo studio condotto dall’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con la Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, rivela una verità scomoda: la contaminazione da sostanze tossiche nella Terra dei Fuochi si estende anche a zone considerate “pulite” o poco antropizzate.
Pubblicata su Science of the Total Environment, la ricerca ha utilizzato un muschio, lo Scorpiurium circinatum, come bioindicatore ambientale, capace di assorbire sostanze nocive presenti nell’aria. I ricercatori hanno posizionato sacchetti di muschio in due aree campione della Campania — una zona industriale di Giugliano in Campania e il bosco della Reggia di Carditello, teoricamente privo di fonti dirette di inquinamento — confrontandole con un’area incontaminata sul Monte Faito.
I risultati sono inquietanti: arsenico, piombo, rame, cadmio, mercurio e cromo sono stati rilevati in quantità elevate già dopo 21 giorni di esposizione. I livelli rilevati sono bastati per scatenare stress ossidativo e danni cellulari nel muschio,
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