Telegram, Pavel Durov annuncia la svolta. Stop ad alcune funzioni e più moderazione: «L’app non è un paradiso anarchico. Fedeli ai nostri principi»
Pavel Durov, il fondatore dell’app di messaggistica Telegram arrestato e poi rilasciato su cauzione a Parigi, ha annunciato su X la svolta: «Introduciamo nuove funzionalità e ne eliminiamo gradualmente alcune obsolete». Che sia stata per l’indagine con 12 capi di imputazione o l’inchiesta dell’Ue sulla violazione del Digital services act, il giro di vite sembra arrivato. Più moderazione dell’app, «da un ambito di critica a uno di lode», e stop ad alcuni strumenti come “Persone vicine” «utilizzata da meno dello 0,1% degli utenti di Telegram, ma che presentava problemi con bot e truffatori». Arriva anche la presa di posizione: «L’app non è un paradiso anarchico. Collaboreremo ma rimaniamo fedeli ai nostri principi: proteggere i nostri utenti nei regimi autoritari».
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