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Un allineamento cosmico potrebbe svelare i segreti dell’universo

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Gli astronomi hanno scoperto un raro allineamento di due galassie che agiscono come lenti gravitazionali, ingrandendo la luce di un quasar distante. Questo fenomeno potrebbe permettere misurazioni precise della costante di Hubble, utile per capire l'espansione dell'universo. Grazie alla combinazione di dati di vari telescopi, tra cui il JWST, i ricercatori stanno studiando il comportamento della luce piegata dalle galassie per risolvere il mistero dell'energia oscura e la "tensione di Hubble", ovvero la discrepanza nelle misurazioni del tasso di espansione dell'universo.

Scoperta galassia estremamente bizzarra che sfida ogni spiegazione degli astronomi

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Una recente immagine catturata dal telescopio Subaru delle Hawaii mostra una galassia estremamente rara a triplo anello situata a circa 800 milioni di anni luce dalla Terra. Questa galassia, sfida le attuali teorie delle tradizionale classificazione delle galassie stabilita con le osservazioni di Hubble. Questa classificazione include galassie ellittiche, a spirale, irregolari e lenticolari. Le […]

Sappiamo finalmente cosa ha acceso le luci all’alba dei tempi

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Le galassie nane hanno giocato un ruolo cruciale nell'illuminare l'Universo primordiale, come rivelato dai dati dei telescopi spaziali Hubble e James Webb. Queste piccole galassie emettevano fotoni ionizzanti che hanno contribuito a trasformare l'idrogeno neutro in plasma, un processo fondamentale per la reionizzazione cosmica. Grazie all'osservazione dell'ammasso di galassie Abell 2744, i ricercatori hanno scoperto che le galassie nane erano più numerose e più luminose di quanto previsto, producendo una quantità di radiazioni sufficienti per completare la reionizzazione dell'Universo. Questo studio offre nuove intuizioni sull'evoluzione dell'Universo e sulle origini della luce cosmica.

Cos’è una pulsar? Tutto quello che c’è da sapere sui misteriosi ”fari dell’universo”

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Le pulsar sono stelle di neutroni estremamente magnetizzate e rotanti che emettono fasci di radiazioni elettromagnetiche dai loro poli magnetici. Scoperte nel 1967, queste stelle nascono dal collasso gravitazionale di una stella massiccia e sono conosciute per le loro rotazioni rapidissime, alcune completando una rotazione in pochi millisecondi. Le pulsar emettono impulsi regolari di radiazione che appaiono come lampi di luce radio. Esistono diversi tipi di pulsar, tra cui quelle radio e a raggi X. Grazie alla loro precisione, le pulsar sono utilizzate dagli astronomi per misurare fenomeni astrofisici, testare teorie fisiche e studiare le onde gravitazionali. Le condizioni estreme nelle pulsar offrono un laboratorio naturale per esplorare le leggi fondamentali della fisica.

Ora sappiamo perché l’Universo si sta espandendo sempre più velocemente

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L’energia oscura rappresenta il 70% di energia e di materia nell’Universo ma la sua natura rimane ad oggi sconosciuta. Tuttavia, una nuova ipotesi vedrebbe l’energia oscura legata ai buchi neri. Secondo l’astrofisico Kevin Croker, i buchi neri potrebbero contenere energia oscura e crescere insieme all’espansione dell’Universo, contribuendo all’accelerazione cosmica. L’idea di base si poggia su […]

Un oggetto inaspettato sta emettendo potenti radiazioni nello spazio

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Gli scienziati hanno scoperto che i fotoni ad altissima energia provenienti da V4641 Sagittarii, un microquasar situato a circa 20.000 anni luce dalla Terra, possono raggiungere energie di 200 teraelettronvolt (TeV). Questa scoperta, ottenuta attraverso l'osservatorio di raggi gamma HAWC in Messico, sfida la convinzione che tali radiazioni provengano esclusivamente da buchi neri supermassicci più distanti, come i quasar. V4641 Sagittarii, che presenta un buco nero di sei masse solari che assorbe materiale da una stella gigante, emette radiazioni simili a quelle dei quasar, suggerendo che anche i microquasar possano generare raggi gamma di elevata energia. Questa scoperta aiuta a migliorare la comprensione della radiazione cosmica e dei processi nei quasar.

Le stelle di neutroni potrebbero essere circondate da particelle di materia oscura

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Un nuovo studio guidato dall'Università di Amsterdam suggerisce che attorno alle stelle di neutroni potrebbero formarsi nubi di assioni, particelle ipotetiche considerate candidate ideali per costituire la materia oscura. Queste nubi, attratte dalla forte gravità delle stelle di neutroni, potrebbero avere una densità tale da generare segnali rilevabili in futuro. La ricerca ipotizza due possibili segnali: uno continuo, emesso durante tutta la vita della stella, e uno transitorio, visibile alla fine della sua esistenza. Se confermata, questa scoperta rappresenterebbe un passo importante verso la comprensione della misteriosa materia oscura.

Una struttura spaziale gigantesca sfida la nostra comprensione dell’universo

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Una recente scoperta astronomica ha rivelato una colossale struttura di galassie, chiamata Grande Anello, che si estende per circa 1,3 miliardi di anni luce. Trovato dagli astronomi dell'Università del Lancashire Centrale, questo anello sfida il modello cosmologico standard, poiché supera i limiti teorici delle dimensioni previste per le strutture cosmiche. Il Grande Anello si trova vicino a un'altra gigantesca struttura, l'Arco Gigante, e insieme sollevano interrogativi sul Principio Cosmologico, che sostiene una distribuzione omogenea della materia su larga scala.

Un buco nero ”triplo” avvistato nello spazio. La scoperta incredibile di Mit e Caltech

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Per la prima volta è stato osservato un sistema con tre buchi neri, in cui un buco nero centrale "divora" una piccola stella molto vicina ogni 6,5 giorni, mentre un secondo oggetto orbiterebbe attorno al buco nero da grande distanza, con un’orbita stimata in 70.000 anni. Questa scoperta, annunciata dal MIT e Caltech, potrebbe suggerire che il buco nero si sia formato tramite un "collasso diretto" piuttosto che una supernova violenta. Un tale collasso “calmo” spiegherebbe come la stella distante sia ancora legata al sistema, sfidando le teorie tradizionali sulla formazione dei buchi neri.