Stupro di Nanchino: sono passati 84 anni dall’olocausto asiatico di cui nessuno parla

È il 13 dicembre 1937 e i militari giapponesi entrano a Nanchino, allora capitale cinese: inizia il massacro di 300 mila persone nelle prime settimane di occupazione con lo stupro di oltre 20 mila donne, bambine e anziane, madri e non. Sono passati 84 anni dall’olocausto asiatico di cui si parla troppo poco. Inizia così la...

É il 13 dicembre 1937 e i militari giapponesi entrano a Nanchino, allora capitale cinese: inizia il massacro di 300mila persone. Una pagina terrificante della storia che non possiamo dimenticare

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È il 13 dicembre 1937 e i militari giapponesi entrano a Nanchino, allora capitale cinese: inizia il massacro di 300 mila persone nelle prime settimane di occupazione con lo stupro di oltre 20 mila donne, bambine e anziane, madri e non. Sono passati 84 anni dall’olocausto asiatico di cui si parla troppo poco.

Inizia così la seconda guerra sino-giapponese e in poche settimane si compirà una strage: 300 mila morti tra dicembre 1937 e gennaio 1938, con stupri, saccheggi, incendi. Il tutto con la “scusa” di scovare e punire militari cinesi travestiti da civili. Anche se le morti non hanno mai ragione, in realtà la scusa si rivela ben presto un pretesto anche mal costruito, visto che un enorme numero di bambini e civili del tutto estranei alla guerra vengono barbaramente assassinati.

Quelle settimane non sono solo state una tragedia per l’umanità: nonostante infatti gli storici


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