
Siamo stati al festival Le Guess Who?, dove ricerca e diversità sono di casa
Una città, Utrecht, immersa nella musica. Pubblico e cast da una cinquantina di Paesi. Concerti, set elettronici, proiezioni video. Si può mettere in piedi un gran festival facendo a meno delle star
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A circa 200 passi dal mio albergo ad Utrecht c’è questa ampia chiesa gotica, Sint Janskerk, con una lunga navata centrale che amplifica il suono in maniera celestiale. È da qui che inizia il mio primo giorno a Le Guess Who? 2022, il festival di ricerca (in molti sensi) arrivato alla quindicesima edizione. Questo primo concerto è di Jeff Parker, già fra le vette del cartellone, e per evitare una probabile coda conviene arrivare con largo anticipo al portone d’ingresso. Fortuna vuole che il live precedente non sia ancora finito e che Myriam Gendron stia impegnata in una surreale esibizione per voce e chitarra acustica.
Il songwriting di Montreal arriva nuovamente a Utrecht e si affianca a una line-up in cui rock, hip hop, world music, sperimentazione ed elettronica si avvicendano su 11 palchi sparsi per la città. Nel circuito dei festival europei, un equilibro così ben congeniato per mantenere una programmazione tanto ben diffusa si incrocia solo con un supporto infrastrutturale eccezionale. In questo senso il TivoliVredenburg è un complesso architettonico di altissimo livello, che consente di mantenere in uno
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