Se tre chili di bambino valgono meno di un sacchetto di monete
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Salvataggio in mare
Pesava 3 chili e 300 grammi, veniva dalla Costa d’Avorio ed era lungo 50 centimetri.
Si dice “lungo” e non “alto” perché i bambini di venti giorni si misurano distesi, nessuno cammina o sta in piedi a quell’età, e lui – per l’appunto – era nato venti giorni fa e stava in collo alla madre, su un barchino con altri 35 disperati, quando è morto.
È morto per ipotermia, che poi vuol dire che quando il corpo si raffredda il metabolismo si rallenta, e impiega tutte le energie per mantenere vivi gli organi vitali, poi a un certo punto – quando fa davvero freddo – non è più sufficiente neanche quello e si blocca l’attività del cervello e poi quella del cuore. Sembra una morte nel sonno, ma è peggiore.
3 chili e 300 grammi sono 440 monete da 1 euro. Che chiunque si getterebbe in mare per recuperarle, se cadessero fra i polpi e gli scorfani. Oppure se galleggiassero su un canotto, chi è che