“Se io non voglio tu non puoi”: la potente campagna contro la violenza sulle donne (che tutti devono conoscere)
La violenza sulle donne e le sue migliaia di sfaccettature. Quante volte si è cercato di giustificare uno stupro con frasi come “perché non ha reagito?” o “ma come eri vestita?”. Non rovesciamo più le responsabilità: un “NO” deve essere ascoltato. Il silenzio non è un assenso
È dura assai farsi credere dopo una violenza subita, è dura assai convivere con chi è violento e non avere un filo di voce per chiedere aiuto, è dura anche dire “Se io non voglio, tu non puoi” se tutto attorno è un coacervo di frasi fatte e di illazioni. E, peggio, se è finanche un Ministro della Repubblica a dire che il patriarcato non esiste e che la violenza è frutto dell’immigrazione.
E così, di fronte alla violenza di genere, siamo pronte ancora una volta a sentire infilate una ad una le parole di rappresentanza e di commiserazione in vista del 25 novembre, la giornata che più di tutte dovrebbe inviare a chiunque un monito ben preciso: la violenza sulle donne c’è, esiste, ed è nelle nostre calde case.
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