Scuola e università, il futuro non si aspetta, si prepara. Il discorso di Caligiuri
L’Osservatorio sulle politiche educative dell’Eurispes, voluto da Gian Maria Fara e a me affidato col supporto di un qualificato comitato scientifico, intende porre all’inizio della legislatura il tema dell’educazione al centro del dibattito istituzionale, politico e culturale del nostro Paese. Per noi, il 2023 sarà un anno importante. La prima ragione è che ricorreranno i […]
L’Osservatorio sulle politiche educative dell’Eurispes, voluto da Gian Maria Fara e a me affidato col supporto di un qualificato comitato scientifico, intende porre all’inizio della legislatura il tema dell’educazione al centro del dibattito istituzionale, politico e culturale del nostro Paese.
Per noi, il 2023 sarà un anno importante.
La prima ragione è che ricorreranno i 100 anni dalla Riforma Gentile, che ha formato quei laureati e diplomati che hanno contribuito, insieme alla collocazione occidentale e alla coraggiosa politica petrolifera di Enrico Mattei, a far diventare l’Italia una grande potenza industriale, mettendo in luce l’aspetto trascurato ma decisivo dei tempi dell’educazione.
Spiega Koeno Gravemeijer, della Eindhoven University of Technology: “Nell’educazione tutto accade cinquant’anni più tardi”.
La seconda ragione è che ricorreranno i vent’anni dal primo Rapporto Eurispes sulla scuola e l’università. E nel 2023 presenteremo il secondo Rapporto che intende essere uno strumento di riflessione, consapevolezza e azione sulla indispensabile centralità dell’educazione nel nostro Paese.
La causa delle cause
I nostri connazionali per tre quarti non comprendono una frase complessa in italiano e per oltre un
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