Scandalo calcio scommesse: cosa è vietato ai calciatori?

Scoppia lo scandalo delle scommesse nel mondo del calcio, e non è la prima volta. A differenza del passato non si parla di partite truccate, di giocatori e dirigenti corrotti. Sono scommesse clandestine che possono però costare caro ai giocatori in campo

Scoppia lo scandalo delle scommesse nel mondo del calcio e non è la prima volta. A differenza però di quello della stagione sportava 1979/80, stavolta non si parla di calcioscommesse, di partite truccate, di giocatori e dirigenti corrotti. A finire nel mirino delle forze dell’ordine, tre calciatori: Nicolò Fagioli della Juventus, Sandro Tonali del Newcastle e Nicolò Zaniolo dell’Aston , sentiti mentre erano in ritiro con la Nazionale (anche se l’inchiesta sembra destinata ad allargarsi ad altri).

Secondo le prime accuse, i giocatori avrebbero scommesse su partite di calcio utilizzando siti online illegali. Due, i problemi. Il primo: i siti illegali, ovviamente, sono fuorilegge. Il secondo: ai calciatori è fatto divieto di puntare somme di denaro sulle partite.

A regolamentare la questione è l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva. Al comma 1, infatti, è specificato che «ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse,


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