Riflessioni intorno al discorso del presidente Sergio Mattarella

Il presidente della Repubblica, nel suo discorso alla Nazione di fine mandato ha nuovamente legittimato la narrazione catastrofista di questi ultimi 24 mesi, rappresentando una realtà diversa da quella che l’Italia sta vivendo ora.
Per i lettori più scaltri, il Presidente ha manifestato il disagio della politica nell’interpretare i confusi dati che la scienza ha diffuso in continua e perfetta contraddizione.
 
Ciò che emerge oggi con chiarezza cristallina è questo:
– il virus si sta diffondendo attraverso la variante Omicron molto indebolita e meno capace di generare malattia grave;
– in questa fase la malattia è ben curabile (salvo pochi casi) a casa;
– le terapie intensive mantengono un tasso di occupazione al 10-12%;
– nonostante la diffusione capillare del virus nella popolazione nelle ultime settimane, il numero di ricoverati gravi e di morti è molto ridotto;
– i vaccini non impediscono assolutamente la diffusione del virus;
– i vaccini attuali (secondo studi attendibili – vedi post precedenti -) pare non coprano la variante Omicron perdendo efficacia molto rapidamente, tanto è vero che anche chi ha completato l’intero ciclo vaccinale si ammala sintomaticamente;
– i vaccini hanno avuto, è vero, un ruolo importante nel ridurre le complicanze causate dalla variante Delta nelle fasce di popolazione cosiddette a rischio;
– Pfizer ha annunciato che l’aggiornamento del vaccino per Omicron sarà disponibile solo in primavera, peccato che il picco avverrà nella terza settimana di gennaio e le persone continueranno ad affollare gli hub per eseguire tamponi (notoriamente poco affidabili da un punto diagnostico) con la conseguente impennata dei contagi e col mantenimento dell’allarme rosso grazie alla voluta confusione che contagio equivale a malattia.
Nota a margine: l’aggiornamento della sequenza genica di un vaccino con tecnologia a RNA ricombinante nei laboratori viene eseguita nel giro di poche ore attraverso sofisticati programmi.
Tuttavia i magazzini contengono lotti già acquistati e pagati contenenti milioni di dosi che devono essere smaltite onde evitare ingenti perdite economiche.
E’ quindi un caso che siano aumentate le misure restrittive e quindi sia in vigore un obbligo surrettizio agli occhi di molti finalizzato prevalentemente allo smaltimento delle scorte?
Ne consegue che le sospensioni dei lavoratori non vaccinati sono palesemente ed esclusivamente misure punitive.
Imporre l’obbligo vaccinale per lavorare (super GP) dovrebbe essere un illecito giuridico di assoluta gravità di cui, ci si augura, la magistratura dovrebbe farsi carico con urgenza.
Tutto chiaro?
Buon anno!
da Telegram Dr. Stefano Manera

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