Ricercatori identificato una proteina che può innescare l’accumulo di grasso in eccesso nel fegato
Fonte: X/@galileoedit
Lo sviluppo delle malattie metaboliche, tra cui la steatosi epatica non alcolica, rappresenta uno dei rischi che derivano dall’invecchiamento e dall’obesità. Tuttavia, questo processo risulta piuttosto complicato da capire, così come potrebbe essere fermato, ma adesso i ricercatori credono di aver trovato il responsabile, ossia una proteina chiamata ZAK-alfa.
Anche le nostre cellule subiscono “stress” con l’invecchiamento e l’obesità: questo avviene sotto forma di sovrapproduzione di composti chiamati specie reattive dell’ossigeno (ROS). Malgrado questi siano prodotti durante il normale metabolismo cellulare, ma quando si presenta un eccesso, possono causare danni alle nostre cellule.
Una delle conseguenze di questo stress è la conversione del grasso “bruno”, che è pieno di mitocondri e responsabile della regolazione della temperatura corporea e aiuta a controllare i livelli di zucchero nel sangue e di insulina, ovvero in grasso “bianco”. È una quantità eccessiva di quest’ultimo che va ad aumentare le possibilità che un livello eccessivo di grasso venga immagazzinato nel fegato, noto come steatosi epatica non alcolica (NAFLD).
Si ritiene che la NAFLD colpisca circa il 25% della popolazione mondiale e,
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