Rave party, dalla Germania al Belgio: le regole negli altri Paesi europei e la “business license” negli Stati Uniti

Rave party, dalla Germania al Belgio: le regole negli altri Paesi europei e la “business license” negli Stati Unitilastampa.it

Il primo scontro nuovo governo-opposizione è sul decreto anti-rave. Giorgia Meloni si è detta «fiera» della norma che consentirà all’Italia di non essere più «la maglia nera in tema di sicurezza». Enrico Letta ha invece chiesto di ritirare il decreto perché «mette in discussione la libertà dei cittadini di manifestare». Per il Viminale, però, la norma riguarda solo la nuova fattispecie di reato e «non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione». Se in Italia c’è tempo per mettere bene in chiaro il decreto, che sarà esaminato dal Parlamento, cosa fanno negli altri Paesi? Nel resto del mondo i rave sono per lo più legali se rispondono a determinati requisiti. Multe e, in rari casi, arresti sono previsti per altri tipi di reato a essi collegati.

Germania
In Germania le regole generali dipendono molto dai singoli Land. Un party di musica che non sia privato deve essere anticipatamente dichiarato alle autorità locali. Deve inoltre avere un responsabile, deve seguire misure di sicurezza e igiene, non deve disturbare la quiete pubblica. E la polizia locale può intervenire se non vengono rispettate queste regole.
A Berlino, capitale della musica techno, molti grandi rave sono ormai legali. I rave spontanei e i cosiddetti ‘open air’ sono ancora molto comuni e spesso tollerati. Da tempo la Club-Commission, che rappresenta la scena dei club di Berlino, ha dato vita all’iniziativa ‘Free Open Air Initiative’ per discutere e sviluppare sia una regolamentazione sia un’espressione libera di manifestazioni musicali all’aperto, con l’individuazione di spazi adeguati in collaborazione con la città.

Francia
I rave devono essere dichiarati alle autorità locali almeno un mese prima in Francia. Se il numero previsto di partecipanti è inferiore a 500, basta l’ok del sindaco, se è superiore bisogna

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