Qatar 2022: gli iraniani non cantano l’inno. Proteste contro Teheran anche fuori dallo stadio

I giocatori della nazionale di calcio dell’Iran non hanno cantato l’inno nazionale nella partita contro l’Inghilterra nella seconda giornata dei Mondiali Fifa 2022 a Doha in Qatar. Una clamorosa quanto coraggiosa protesta contro il regime, mentre il pubblico dei loro tifosi li ha fischiati e insultati. Dalla tribuna in cui erano assiepati, i sostenitori iraniani […] L'articolo Qatar 2022: gli iraniani non cantano l’inno. Proteste contro Teheran anche fuori dallo stadio sembra essere il primo su Secolo d'Italia.

I giocatori della nazionale di calcio dell’Iran non hanno cantato l’inno nazionale nella partita contro l’Inghilterra nella seconda giornata dei Mondiali Fifa 2022 a Doha in Qatar. Una clamorosa quanto coraggiosa protesta contro il regime, mentre il pubblico dei loro tifosi li ha fischiati e insultati. Dalla tribuna in cui erano assiepati, i sostenitori iraniani hanno subito cominciato a fare “buuuu” quando si sono accorti che i giocatori rimanevano silenti durante l’inno. In molti hanno mostrato il dito medio verso il campo, altri il pollice verso. Dalla curva iraniana si è alzata una bordata di fischi.

La protesta dei tifosi iraniani iniziata fuori dallo stadio

Come invece annunciato, i calciatori inglesi si sono inginocchiati in campo prima del fischio d’inizio. Un gesto antirazzista che i giocatori anglosassoni hanno sempre compiuto dalla morte di George Floyd nel 2020, ma da intendersi in questa occasione anche come sostegno alle proteste in corso in Iran.

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La protesta era iniziata fuori dallo stadio, con i tifosi iraniani che inneggiavano a Masha Amini, la giovane uccisa dalla polizia iraniana dopo l’arresto per non aver indossato l’hijab. Morte che ha scatenato proteste in tutta la Persie, proteste represse nel sangue (400 morti) da parte del regime degli ayatollah. Non è stato il solo nome cantato dai supporter iraniani, che hanno anche invocato Ali Karimi, l’ex giocatore che si è schierato a favore della rivolta.

Alla vigilia della gara, anche il capitano della nazionale di calcio dell’Iran, Ehsan Hajsafi, ha coraggiosamente espresso pubblicamente solidarietà con le manifestazioni. Hajsafi ha impiegato durante la conferenza stampa l’espressione “nel nome del Dio dell’arcobaleno”, la stessa utilizzata nei video pubblicati in rete da uno dei manifestanti ucciso dalle forze di sicurezza durante le proteste, il giovane Kian Pirfalak. Il capitano


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