
Processo Vinitaly, l’ex direttore di Veronafiere: “Dalla Regione pressioni per l’utilizzo di ditte amiche”
Sentito in aula l'ultimo teste del pm sull'affidamento degli stand del Lazio. La procura chiede la riqualificazione...
Processo Vinitaly e Macchina del fango, tutti i reati sarebbero prescritti. Ad eccezione della tentata concussione per la quale, però, la procura è intenzionata a chiedere la riqualificazione in tentata induzione. La richiesta, anticipata ieri dal pubblico ministero Massimiliano Siddi al tribunale di Viterbo, sarà formalizzata entro la prossima udienza, quando poi si pronuncerà il collegio dei giudici presieduto da Elisabetta Massini e gli avvocati difensori faranno le loro eventuali “contromosse”. Secondo i legali, comunque, anche la tentata induzione sarebbe già prescritta.
I fatti sono datati: l’inchiesta del pm Siddi è stata chiusa nel 2012. Otto gli imputati, rinviati a giudizio nel 2016, ma sono sei quelli a cui è stata contestata la tentata concussione. Il giornalista Paolo Gianlorenzo e il funzionario dell’Agenzia delle entrate Luciano Rossini. L’ex assessora della regione Lazio Angela Birindelli e l’ex commissario Arsial Erder Mazzocchi per la “cacciata” dell’impiegato dell’agenzia regionale Stefano Bizzarri che, secondo l’accusa, sarebbe stato inviso dall’ex assessora all’agricoltura per i buoni rapporti e le frequentazioni con Francesco Battistoni. Quest’ultimo, oggi parlamentare di Forza Italia e vicepresidente della commissione Ambiente della Camera,
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