Pillole “letterarie”: Gasparri (FI) e l’ode alle nocciole della Tuscia

Che ci piaccia o no, dobbiamo ascrivere al discorso letterario anche le odi di Maurizio Gasparri.

Per quanto appaia anti-legittimante, dobbiamo ammettere che da sempre gli uomini di politica dedicatisi alla letteratura abbiano ricevuto particolari attenzioni della critica; molti di essi si dilettarono, proprio come il senatore di Forza Italia, a comporre liriche di carattere giocoso.

E’ bene parlare, in occasione delle pillole “letterarie” del nostro giornale, anche di Tuscia, e collegare il discorso artistico alla terra, come già avvenuto più volte con Pasolini e Ungaretti. Fu infatti Maurizio Gasparri a comporre un’ode in ottava rima nel 2019 dedicata al Viterbese, nella quale prese le difese del minacciato mercato delle nocciole. Ovviamente lo “scandalo” riguardava in quel momento la Ferrero e l’importazione estera (dalla Turchia) di materia prima per produrre dolciaria: il poeta in questione e Salvini, come si può intuire, non esitarono a schierarsi nella fazione autarchica.

Ma ecco la simpatica ode:

Per l‘Italia la Nutella
è una cosa dolce e bella.
Un prodotto assa’imitato
dalle imprese del mercato.
Ma Salvin sulle nocciole
inveì come lui suole.
‘Sono turche non va bene,
sol d’Italia a pranzi e cene’.
Ma il mercato è insufficiente,
tanta gente non comprende,
ed allora tra le creme
far la pace assai conviene.
Tra Nutella e Pan di Stelle
le contese non son belle.
Ma di Tuscia le nocciole
tutta Italia ama e vuole.
E su prezzi e qualità
spesso il turco danni fa.
La campagna viterbese
difendiam d’altrui pretese.

Come anticipato, non è certo la prima volta che qualcuno dai piani alti della politica si dedichi a sfruttare il proprio nome per provare a diffondere letteratura, che sia scherzosa o seria, ben fatta o meno: ciò avviene infatti fin dall’antichità.
Tra i nomi che conviene ricordare, oltre ai vari imperatori romani dedicatisi all’opera scritta per i più svariati motivi come Cesare, Adriano e Augusto, troviamo anche personalità più recenti come Lorenzo De’ Medici, signore di Firenze, ma anche Guicciardini e Machiavelli, funzionari della Repubblica Fiorentina. Addirittura si può nominare un feudatario che viene ascritto alla categoria dei primi trovatori, ossia Guglielmo IX d’Aquitania, anch’esso autore di vari componimenti dal carattere assai licenzioso. Ma ce ne sarebbero davvero molti altri.

Non appaia dunque strano che un senatore come Gasparri venga inserito in un discorso di letteratura: nel 2021 come negli ultimi due millenni, muoversi in questo senso è più normale di quello che appare.

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