
Perché il pane confezionato dura settimane mentre quello del fornaio solo 2 giorni
Aprite il sacchetto del pane comprato al supermercato una settimana fa ed è ancora morbido, senza traccia di muffa. Ora pensate alla pagnotta del fornaio acquistata due giorni prima: già dura, forse con qualche segno di deterioramento. La differenza è evidente e solleva una domanda legittima: cosa rende il pane industriale così duraturo? La risposta...
Aprite il sacchetto del pane comprato al supermercato una settimana fa ed è ancora morbido, senza traccia di muffa. Ora pensate alla pagnotta del fornaio acquistata due giorni prima: già dura, forse con qualche segno di deterioramento. La differenza è evidente e solleva una domanda legittima: cosa rende il pane industriale così duraturo?
La risposta sta in una combinazione di fattori che vanno dalla composizione degli ingredienti alle tecniche di confezionamento, passando per l’uso massiccio di additivi chimici. Elementi che non solo modificano la durata del prodotto, ma ne alterano profondamente le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche.
Gli ingredienti che fanno la differenza
Il pane tradizionale si prepara con quattro elementi base: farina, acqua, sale e lievito naturale. Una ricetta semplice, tramandata da secoli, che garantisce un prodotto genuino ma deperibile. Il pane industriale, invece, presenta una lista di ingredienti molto più lunga. Basta leggere l’etichetta di un comune pan carrè per scoprire la presenza di emulsionanti (E471, E472e), miglioratori, correttori di acidità e conservanti antimuffa.
Queste sostanze modificano profondamente il comportamento del prodotto. I conservanti più comuni sono il propionato
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