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Perché gli islandesi credono agli elfi o ai nani e hanno aperto una scuola per studiarli
Gli elfi e il Popolo Nascosto sono parte integrante della cultura islandese. Dalle strade deviate per non disturbare le loro dimore, alla Elfschool di Reykjavik, scopriamo come questa credenza influenza la vita quotidiana nel paese scandinavo.
L’Islanda è terra di ghiaccio e fuoco, di vulcani e geyser, di notti che durano mesi e giorni che sembrano infiniti. È il luogo in cui ha avuto origine l’epica norrena, con testi quali l’Edda poetica ed il Ciclo di Völsung, il regno delle creature invisibili, gli esseri misteriosi che gli islandesi trattano con una reverenza fuori dal comune.
Gli elfi, i Nani e tutte le creature che costituiscono il cosiddetto “Popolo Nascosto” non sono semplici elementi del folklore, ma parte integrante della cultura e della quotidianità. Non è raro che la costruzione di una strada venga deviata per evitare di disturbare una roccia considerata dimora elfica, o che un ingegnere consulti un sensitivo per chiedere “permesso” agli abitanti di un luogo prima di iniziare i lavori. Superstizione? Forse, ma provate a dire a un islandese che gli elfi non esistono: probabilmente
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