Perché anche a Napoli la “pizza napoletana” rischia di finire fuorilegge
Arriva una tutela europea per la pizza napoletana, per distinguerla e proteggerla da tutte le versioni “falsificate” che si possono ritrovare nei menù dei ristoranti europei (italiani inclusi) nonché nei cartoni surgelati dei supermercati. Lo spartiacque lo determinano ingredienti, ore di lievitazione e temperature utilizzate. Il piatto più noto della vasta tradizione culinaria di Napoli era già tutelato sotto la dicitura di specialità, ma adesso le norme diventano più stringenti e consentiranno di mettere al bando tutte le ‘imitazioni’, che non rispettano i criteri identificati da Bruxelles. In maniera paradossale, però, il disciplinare formulato dagli stessi rappresentanti del settore andrebbe aggiornato, essendo arrivato “in ritardo”, rispetto alle recenti evoluzioni. Anziché essere tutelati, i pizzaiuoli napoletani potrebbero diventare presto “illegali”. Vediamo perché.
Elementi indispensabili
Già nel 2012 il marchio “pizza napoletana” era stato rafforzato “con riserva del nome”, diventando così necessaria una certificazione, da richiedere ad enti appositi, per utilizzare il termine “pizza napoletana”. Le pizze congelate, ad esempio, già non possono fregiarsi di questo nome. Il Regolamento di esecuzione Ue 2022/2313 identifica i casi in cui sarà possibile utilizzare la
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