Naufragio yacht “Bayesian” in Sicilia. Ecco, forse, il perchè
di Andrea Stefano Marini Balestra Viterbo,20-8-24 Mentre le ricerche dei passeggeri scomparsi proseguono senza sosta, nessuno, però, parla di come e perchè una barca a vela di oltre 56 metri si sia inabissata in poco tempo senza lasciare tempo di poterla abbandonare in sicurezza. Le notizie che date da media che vengono dalle testimonianze dei […]
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di Andrea Stefano Marini Balestra
Viterbo,20-8-24
Mentre le ricerche dei passeggeri scomparsi proseguono senza sosta, nessuno, però, parla di come e perchè una barca a vela di oltre 56 metri si sia inabissata in poco tempo senza lasciare tempo di poterla abbandonare in sicurezza.
Le notizie che date da media che vengono dalle testimonianze dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco, confermano che la barca, giace sul fondo integra, ma sbandata sulla dritta. E’ forse quel lato dello scafo, appoggiato sul fondo sabbioso di -50 metri, dove erano gli alloggi dei passeggeri scomparsi, i quali per l’improvvisa inclinazione dello scafo, benchè ancora in superfice, non dono riusciti ad uscire dalle cabine le prime ad essere allagate.
Ma perchè un barca di quelle dimensioni possa colare a picco ancorchè colpita anche da una forte sollecitazione provocata da una “tromba d’aria” è difficile pensarlo.
Una barca a vela è progettata per raddrizzarsi da se, perchè dotata di una zavorra in chiglia il cui peso e dimensione è precisamente calcolato, quindi,
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