Mele, i produttori incassano le briciole: “4 chili di frutta per pagarsi un caffè”

Prezzi alle stelle nei supermercati per frutta e verdura, giù i consumi e produttori agricoli in difficoltà. Coldiretti: “Bisogna intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione per salvare le aziende”

Prezzi alle stelle nel carrello della spesa ma produttori agricoli sottopagati: è il paradosso della filiera frutticola in cui, denuncia Coldiretti Cuneo, guadagnano tutti tranne chi produce, mettendo a rischio la tenuta di un comparto cruciale per l’agroalimentare made in Cuneo, fatto di 4.500 imprese che coltivano mele, pesche, kiwi, pere e susine, generando un fatturato potenziale di oltre 260 milioni di euro senza contare l’indotto.

Una situazione insostenibile che, nella passata stagione, ha visto i frutticoltori obbligati a vendere 4 chili di mele per potersi pagare un caffè

L’allarme di Coldiretti Cuneo: servono 4 chili di mele per pagarsi un caffè Preoccupazione e numeri incerti 

«Un dato impietoso – commenta Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – lontano dai numeri che leggiamo oggi su alcuni organi di stampa, che indicano 80 cent/Kg come quotazione delle Golden Delicious, mentre è del tutto impossibile conoscere con esattezza il compenso che sarà riconosciuto ai produttori per le mele raccolte quest’anno, perché il dato rilevato un certo giorno è provvisorio e privo di valore nell’arco di una campagna di commercializzazione che dura almeno sei mesi». 

Gli unici numeri certi, ad oggi, riguardano la campagna di commercializzazione 2021 delle mele: per la quasi totalità delle varietà raccolte l’anno scorso, i produttori hanno percepito compensi più bassi dei costi di produzione calcolati da Agrion, pari in media a 40 centesimi/Kg. Senza dimenticare che le liquidazioni sono arrivate tra aprile e settembre di quest’anno, ossia quasi un anno dopo la raccolta, un ritardo gravissimo che – precisa Coldiretti Cuneo – si ripropone annata dopo annata: essendo gli ultimi a percepire un compenso, i frutticoltori incassano “le briciole”, ossia il poco che rimane, pagando anche tutte le inefficienze e gli errori di chi sta a valle della filiera.

I frutticoltori lavorano sotto i costi di produzione 

«Il rischio concreto è che, alla fine di questa campagna, le mele saranno pagate ancor meno dell’ultimo anno, pur a fronte di costi in crescita per le imprese a causa dei rincari di energia, carburante, materie prime e fertilizzanti. Non possiamo accettare che i frutticoltori continuino a lavorare sotto i costi di produzione e visto quanto sta accadendo siamo pronti ad applicare il Decreto sulle pratiche commerciali sleali», aggiunge Nada. 

La Mela Rossa Cuneo 

La Granda, che vanta una produzione di eccellenza a marchio IGP, la Mela Rossa Cuneo, vede una


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