Lo Stretto di Bering era un ‘punto d’incontro’ tra popoli di Asia e America
Il ritrovamento di dieci individui della regione riesce a colmare il “gap genetico” che in precedenza impediva una conoscenza dell’identità delle popolazioni che attraversavano la regione.
Il movimento delle persone attraverso il Mare di Bering, dall’Asia settentrionale alle Americhe, è un fenomeno consolidato e studiato nella storia delle migrazioni umane. Tuttavia, la composizione genetica delle popolazioni che vivevano nell’Asia settentrionale circa 10.000 anni fa è poco conosciuta e rimane un mistero a causa del numero limitato di genomi antichi di questa regione analizzati dagli scienziati. Ora, un team di ricercatori guidati da Ke Wang, della Fudan University, in Cina, ha descritto i genomi di dieci individui fino a 7.500 anni, una ricerca che aiuterà a colmare questa lacuna e che dimostra un “flusso genico” di persone che si muovevano nella direzione opposta, cioè dal Nord America all’Asia. Nella loro analisi, i ricercatori rivelano la presenza di un gruppo precedentemente non descritto di popolazioni siberiane del primo Olocene che vivevano nella regione neolitica dell’Altai-Sayan, in un’area dove si incontrano Russia, Cina, Mongolia e Kazakistan. I dati genetici indicano che erano tutti
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