Lega e Fratelli d’Italia ai poli opposti. I dossier del Recovery plan su impianti idroelettrici e spiagge spaccano il Centrodestra
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Tira aria di tempesta nella maggioranza di Governo con Lega e Fratelli d’Italia che si ritrovano ai poli opposti sui dossier del Recovery plan incentrati su impianti idroelettrici e spiagge.
Lega e Fratelli d’Italia ai poli opposti
Dal Covid alla stretta su reddito di cittadinanza e Naspi, le grane che il nuovo esecutivo deve affrontare continuano a moltiplicarsi mentre la scadenza per l’approvazione della Legge di Bilancio si avvicina. Ma il Governo ha ripetuto a più riprese di essere “pronto” anche se ancora non è noto, ad esempio, come finanzierà la proroga fino a fine dicembre dei sostegni per contrastare il caro energia.
Tra le varie grane che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dovrà affrontare, poi, ci sono anche alcuni provvedimenti a tema concorrenza, precedentemente fissati nel Recovery plan. Si tratta, nello specifico, della mappatura delle concessioni balneari che il Governo Draghi ha approvato a metà settembre in via preliminare e dovrà ora essere sottoposto ai due rami del Parlamento. Inoltre, Meloni dovrà decidere se continuare a percorrere la strada indicata dal suo predecessore che prevede la messa a gara di grandi impianti idroelettrici. Su questo punto, Lega e Fratelli d’Italia sono ai poli opposti. Il Carroccio, infatti, è favorevole alle procedure di assegnazione mentre FdI, sorprendentemente d’accordo con gli avversari del Partito Democratico, ha espresso parere contrario.
I dossier del Recovery su impianti idroelettrici e spiagge spaccano il Centrodestra
Per quanto riguarda i dossier del Recovery plan su impianti idroelettrici e spiagge da mettere a gara, nel mese di agosto, è arrivato il via libera alla misura. Ma entro fine anno devono essere approvati i decreti attuativi. Come ricordato con la seconda Relazione sul Pnrr, la lista include “mappatura e trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici” e “riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” che affiancano questioni come la graduale eliminazione dei contratti energetici di maggior tutela per le microimprese e le famiglie e, ancora, l’abolizione della riscossione del canone in bolletta.
In questo contesto, sulle spiagge, non è una novità che tutti i partiti della maggioranza di Centrodestra inveiscano contro la colonizzazione dei litorali italiani da parte di “colossi stranieri” e hanno sempre bollato la direttiva Bokestein alle concessioni balneari come “inapplicabile”. Eppure si intravedono le prime avvisaglie di una profonda crepa nella coalizione.
A partire dal mese di luglio, infatti, dopo
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