
Le tensioni sulla produzione Opec+ e le petroliere che cambiano bandiera
L’Opec aumenta la produzione, anzi no Quando ieri, lunedì 21 novembre, il Wall Street Journal ha fatto uscire la notizia secondo cui erano in corso delle discussioni all’interno dell’Opec+ (l’organizzazione dei produttori di petrolio a cui partecipa anche la Russia) sulla possibilità di rialzare le produzioni, il prezzo del greggio Brent è sceso a 85 […]
L’Opec aumenta la produzione, anzi no
Quando ieri, lunedì 21 novembre, il Wall Street Journal ha fatto uscire la notizia secondo cui erano in corso delle discussioni all’interno dell’Opec+ (l’organizzazione dei produttori di petrolio a cui partecipa anche la Russia) sulla possibilità di rialzare le produzioni, il prezzo del greggio Brent è sceso a 85 dollari al barile. È la prima volta da settembre che si è toccata una cifra così bassa.
L’agenzia di stampa statale saudita SPA ha immediatamente ha ripotato immediatamente una smentita. “È noto che l’Opec+ non discute alcuna decisione prima della riunione”, ha dichiarato Abdulaziz bin Salman Al-Saud, ministro dell’Energia di Riad, riferendosi alla prossima riunione del gruppo che si terrà a dicembre.
Quasi contemporaneamente il ministro dell’Energia emiratino, Suhail Mohamed Al Mazrouei, ha replicato sul suo account Twitter istituzionale: “Gli Emirati Arabi Uniti negano di essere impegnati in discussioni con altri membri dell’Opec+ per modificare l’ultimo accordo valido fino alla fine del 2023. Rimaniamo impegnati nell’obiettivo dell’Opec + di bilanciare il mercato petrolifero e sosterremo qualsiasi decisione per raggiungere tale obiettivo”.
L’accordo
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