La temperatura degli oceani non ha precedenti.

Quello che sta avvenendo di fronte alle coste del Perù e dell’Equador è letteralmente impressionante. Le anomalie termiche positive superficiali dei mari, sia come estensione che come entità sono l’anticipazione di un super Niño, già annunciato dalla comunità scientifica.
L’attuale temperatura degli oceani del mondo, da quando si utilizza l’osservazione integrata di boe, navi e satelliti, non ha precedenti!

Leggendo gli articoli scientifici, ogni fatto, ogni ulteriore dettaglio appare come una novità, come mai avvenuto, sia per entità che per velocità. Siamo in un territorio completamente inesplorato dove i modelli non sono mai arrivati, almeno con queste combinazioni.

Ci sono preoccupazioni più marcate sul fatto che man mano che c’è più calore che va nell’oceano, le acque potrebbero essere meno in grado di immagazzinare l’energia in eccesso. E ci sono preoccupazioni che il calore contenuto negli oceani non rimanga lì. Diversi scienziati contattati dalla BBC per questi numeri erano riluttanti a mettere a verbale le implicazioni. Uno ha parlato di essere “estremamente preoccupato e completamente stressato”.

Ma quali sono gli impatti più comuni del riscaldamento degli oceani?
La temperatura superficiale media dei mari del mondo è aumentata di circa 0,9°C rispetto ai livelli preindustriali, con 0,6°C solo negli ultimi 40 anni.
Questo è chiaramente inferiore all’aumento della temperatura dell’aria sulla terraferma, che è aumentata di oltre 1,5°C dall’epoca preindustriale, fondamentalmente perché è necessaria molta più energia per riscaldare l’acqua rispetto alla terraferma e perché gli oceani assorbono il calore molto al di sotto della loro superficie.
Anche questo aumento medio, apparentemente piccolo, ha conseguenze significative nel mondo reale, quali:
– Perdita di specie: ondate di calore marine più frequenti e intense portano alla mortalità di massa della vita marina. Ciò è particolarmente dannoso per le barriere coralline.
– Condizioni meteorologiche più estreme: l’aumento del calore nella superficie oceanica superiore significa che uragani e cicloni possono raccogliere più energia. Ciò significa che diventano più intensi e duraturi.
– Innalzamento del livello del mare: le acque più calde occupano più spazio – noto come espansione termica – e possono accelerare notevolmente lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide che sfociano negli oceani. Ciò aumenta il livello globale del mare, aumentando i rischi di inondazioni costiere.
– Minore capacità di assorbire CO2: gli oceani attualmente assorbono circa un quarto delle emissioni di gas serra. Le acque più calde hanno una minore capacità di assorbire CO2. Se in futuro gli oceani assorbissero meno CO2, se ne accumulerebbe di più nell’atmosfera, riscaldando ulteriormente l’aria e gli oceani.

El Niño probabilmente interromperà i modelli meteorologici in tutto il mondo, indebolirà il monsone e minaccerà altri incendi in Australia, avrà impatti su specie marine, sulle barriere. Diverse ricerche hanno dimostrato che il mondo si sta riscaldando a salti, dove piccoli cambiamenti nel corso degli anni e poi ci sono improvvisi balzi verso l’alto, come gradini su una scala, strettamente legati allo sviluppo di El Niño.

Mentre tutto questo succede noi siamo qui a discutere del calo di libido di Laura Chiatti…

Fonti:
https://climatereanalyzer.org/clim/sst_daily/
http://www.bom.gov.au/climate/model-summary/#tabs=Bureau-model&region=IOD
https://www.bbc.com/news/science-environment-65339934
https://www.theguardian.com/environment/2023/apr/08/headed-off-the-charts-worlds-ocean-surface-temperature-hits-record-high
https://www.nature.com/articles/s41612-023-00337-y
https://www.nature.com/articles/s41612-023-00341-2

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