La storia inquietante del riconoscimento facciale usato nelle sale da concerto

Succede al Madison Square Garden di New York e in altri locali: le persone non gradite vengono riconosciute da un software e accompagnate alla porta. È il 2022, ma sembra '1984'
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Barbara Hart stava festeggiando l’anniversario di matrimonio, lo scorso 22 ottobre, al concerto di Brandi Carlile al Madison Square Garden quando due addetti alla sicurezza hanno avvicinato lei e suo marito, hanno chiesto loro di alzarsi dai loro posti e di seguirli. All’inizio, spiega Hart, era elettrizzata pensando che si trattasse di una qualche sorpresa che l’attendeva prima dell’inizio del concerto. L’eccitazione s’è trasformata in inquietudine quando gli uomini della sicurezza le hanno detto che era stata identificata da un sistema di riconoscimento facciale e che sarebbe stata accompagnata alla porta.

Hart non aveva la minima idea del perché. Le è stato detto che veniva scortata fuori dal locale in quanto avvocato dello studio legale Grant & Eisenhofer, che è parte coinvolta in una causa contro la società madre del Madison Square Garden.

Il proprietario della Madison Square Garden Entertainment è James Dolan ed è noto per l’abitudine di cacciare via i fan che lo irritano. Ha confermato a Rolling Stone di avere adottato una policy che impedisce a chiunque sia coinvolto in cause contro l’azienda l’ingresso al Madison Square Garden e


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