La Nigeria devastata dalle inondazioni.
Noi non lo sappiamo, perchè sui nostri canali nessuno ne parla. Ci dicono che c’è gente che va al mare in ottobre e ci sembra anche una buona notizia invece è una pessima. Il 2022 secondo quello che stiamo osservando diventerà l’anno più caldo dal 1800 (dati CNR).
Gli effetti si vedono giornalmente ma facciamo finta che non esistano, li copriamo con le sciocchezze, sperando passino e si risolvano da soli. E così, dopo il monsone distruttivo in Pakistan, la carestia nel corno d’Africa e l’uragano in Florida, le temperature roventi dell’Artico e in Cina e l’incredibile siccità in Europa, inondazioni distruttive stanno affliggendo la Nigeria, causando distruzioni diffuse e pesanti perdite di raccolto.
Almeno 603 persone sono morte, più di 2.400 altre persone ferite e oltre 1 milioni e mezzo di sfollati. Per alcuni stati è probabile che si arrivi a oltre un mese di inondazione continua.L’estensione delle aree allagate nei pressi di Lokoja, città situata all’incrocio dei fiumi Niger e Benue, è visibile nell’immagine Copernicus Sentinel2 del 19 ottobre.La Nigeria sta subendo la peggiore inondazione degli ultimi dieci anni, con vaste aree di terreni agricoli, infrastrutture e 200.000 case parzialmente o totalmente distrutte.
Poi ci sono le vite perse. I residenti degli stati colpiti portano i loro averi in cima alle loro case e si spostano in canoa su strade ora sommerse dall’acqua. I camion pieni di cibo e carburante rimangono bloccati per giorni. In alcune aree, il livello dell’acqua arriva quasi fino alla grondaia dei caratteristici tetti in metallo verniciato a falde del paese dell’Africa occidentale, facendoli sembrare galleggiare. In altri punti, i tetti delle auto sono appena visibili. Il fenomeno sta causando la rovina in tutta l’Africa e, poiché il continente è fortemente dipendente dall’agricoltura, gli effetti sono particolarmente devastanti dal punto di vista economico.
La Nigeria, che è di gran lunga il paese più popoloso dell’Africa con oltre 200 milioni di persone, elenca, in un documento di politica climatica nazionale, che siccità, scarsa qualità dell’aria, salute umana in pericolo e perdita di habitat, insieme alle inondazioni, come tutti effetti del cambiamento climatico. Un recente documento sulla giustizia climatica dell’ ”Africa Center together with the Energy for Growth Hub”, un istituto di ricerca di Washington senza scopo di lucro, afferma che quasi tutti i paesi africani non hanno avuto alcun impatto al cambiamento climatico mndiale. D’altra parte, invece, gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Cina, l’India e la Russia sono i grandi emettitori di carbonio, noti per aver contribuito fortemente al cambiamento climatico e, nonostante le promesse di aiutare a finanziare l’adattamento climatico in Africa, le nazioni ricche hanno finora finanziato pochissimi fondi per i danni che hanno cagionato su queste nazioni, affermano alti funzionari africani.
La pioggia comunque, non è l’unico fattore. Ogni anno, il vicino Camerun, che corre lungo il confine orientale della Nigeria, rilascia acqua da una diga nel nord, provocando inondazioni a valle in Nigeria. Al momento della costruzione della diga, negli anni ’80, i due paesi concordarono che sarebbe stata costruita una diga gemella sul lato nigeriano per contenere il troppo pieno. Ma la seconda non è mai stato realizzata.
Crediti: Sentinel 2 Copernicus.
Fonte: https://www.nytimes.com/2022/10/17/world/africa/nigeria-floods.html