La Cina ha rifiutato i vaccini mRna, ora molti farmaci sono esauriti. Perché ci riguarda
In seguito all’eliminazione delle restrizioni più drastiche sul Covid-19, la Cina è alle prese con un’enorme impennata dei casi da variante Omicron che abbondano in una popolazione scarsamente vaccinata, soprattutto tra gli anziani. Pechino non ha comunicato i dati relativi ai decessi (che potrebbero superare il milione) o alle infezioni, ma i corrispondenti locali e […]
In seguito all’eliminazione delle restrizioni più drastiche sul Covid-19, la Cina è alle prese con un’enorme impennata dei casi da variante Omicron che abbondano in una popolazione scarsamente vaccinata, soprattutto tra gli anziani. Pechino non ha comunicato i dati relativi ai decessi (che potrebbero superare il milione) o alle infezioni, ma i corrispondenti locali e gli espatriati dipingono un quadro desolante. Radio Free Asia riporta che le pompe funebri di Pechino e dintorni stanno operando 24 ore su 24, con lunghe code e cremazioni bloccate per giorni.
Il governo cinese avrebbe potuto utilizzare il tempo guadagnato con le sue chiusure draconiane per condurre una massiccia campagna di vaccinazione utilizzando vaccini a mRNA più efficaci. Non l’ha fatto. Anzi, proprio questa settimana il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha offerto al suo omologo Xi Jinping il vaccino BioNTech tedesco, ma Xi ha rifiutato. La Cina avrebbe potuto fare scorta di medicinali. Invece in tutto il Paese i farmaci, da quelli per la tosse agli antidolorifici, sono esauriti.
Anche senza una grande campagna di vaccinazione, la Cina avrebbe potuto eliminare
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