Innamorarsi dopo i 50 anni e accogliere l’amore mettendo al centro noi stesse

A Ludovica, che dopo aver incontrato a 55 anni Carlo ora – due anni dopo – si dice pronta a sposarlo, e a tutte quelle che come lei accolgono l’amore con la saggezza della maturità, la psicoterapeuta e sessuologa Maria Claudia Biscione consiglia: il secondo grande amore è migliore del primo.
Mettetevi al centro per vivere una relazione meno idealizzata, più realistica e per questo anche più sincera.
L’amore può arrivare quando meno te lo aspetti. Anche dopo i cinquant’anni, perché non c’è una data di scadenza per innamorarsi. Basta saper accoglierlo, avere voglia di mettersi in gioco e aprire il cuore, con coraggio e curiosità. “A 55 anni ho conosciuto Carlo, mio coetaneo. È stato naturale iniziare ad avvicinarci e ancora di più amarci” racconta Ludovica, che oggi è una donna di successo: 57 anni, imprenditrice, vive a Torino. “Mi sentivo troppo ‘grande’ per certe cose, certe emozioni, eppure l’ho incontrato nel momento migliore della mia vita. Quando, cioè, avevo smesso di avere paura di essere me stessa”.
Perché, ce lo spiega nel dettaglio: “Allora avevo appena voltato le spalle a un momento doloroso della mia vita. Dopo diciotto anni si era chiusa la relazione con l’uomo che pensavo sarebbe stato al mio fianco per sempre, per invecchiare assieme. Mi ha lasciato così, con un nulla in mano, il cuore e l’orgoglio feriti in egual misura.
Insegnandomi tuttavia che minimizzare, di fronte ai problemi, girare la testa e accontentarsi per la paura di rimanere soli non è giusto. Ho riflettuto a lungo per tirare fuori un po’ di autostima, riscoprire il mio valore e con esso la consapevolezza di poter bastare a me stessa. Innamorarmi finalmente di me è stata la conquista che mi ha permesso poi di aprirmi all’altro, per amare e farmi amare liberamente, senza strategie e attaccamenti morbosi. E soprattutto di buttarmi in una nuova relazione, farmi coinvolgere senza paura in questa inaspettata storia iniziata con Carlo, che è diventata in breve la più importante della vita: tra un anno ci sposiamo”.
La sua storia non è isolata perché a 50 anni, oggi, le donne sembrano scoprirsi per la prima volta davvero. Indipendenti, assertive, piacenti e in forma, assomigliano alle 35enni di una volta. E di quell’età conservano l’entusiasmo e l’intraprendenza che, miscelate con la saggezza dell’esperienza, diventano un super potere all’insegna della femminilità e della seduzione. “Viviamo ormai in una società dove tutti gli step evolutivi si sono spostati più in avanti nel tempo: la realizzazione lavorativa, la convivenza, il fare figli, spesso sono risultati che arrivano in un’età più matura.
Molti anni fa, una cinquantenne veniva considerata ‘vecchia’ perché biologicamente non più fertile e, complici i pregiudizi sulla menopausa, si pensava che arrivare a questa età significasse anche raggiungere una sorta di ‘pace dei sensi dal punto di vista sessuale’, spiega Maria Claudia Biscione, psicoterapeuta e sessuologa.
“Invece, oggi, sappiamo benissimo che a 50 anni una donna è nel pieno della comprensione e realizzazione di sé e anche della sua maturazione sessuale. Tutto questo la rende più libera e consapevole di desideri e bisogni. Non solo è possibile trovare l’amore, ma un amore ancora più bello e sincero”. Avere una nuova storia, quindi, non è più una rara occasione ma una possibilità concreta che segue alla decisione, consapevole, di vivere le relazioni sentimentali in modo pieno e felice. Per indagare sull’amore dopo i 50 anni e sulle sue dinamiche, abbiamo posto ancora alcune domande all’esperta.
Cosa implica aprirsi all’amore dopo aver percorso già tanta strada, nella vita?
“Darsi una direzione diversa. Vivere un amore dopo i 45, 50, 55 anni, è un’esperienza rinvigorente, un elisir di benessere che allontana la percezione della vecchiaia intesa come decadimento, perdita e fine. Sentirsi coinvolte, appagate dall’incontro con qualcuno, specie se inaspettato, è un dono che negli anni della maturità si riesce ad assaporare in un modo più pieno e consapevole. Innamorarsi significa godere appieno di questa opportunità perché, soprattutto, la si è saputa cogliere e accogliere nella propria vita”.
Quali sono i plus del trovare l’amore a questa età?
“A 50 anni si può dire di aver imparato dai propri errori e quindi si è sicuramente più lucide sia sul significato da dare alla parola amore, che nel comprendere quale tipologia di persona vada meglio per sé. Si è più libere, disinvolte, capaci di riconoscere la “fuffa” dalla sostanza. Meno disposte a scendere a compromessi. Si guarda con più benevolenza verso sé stesse e si guarda con maggiore lucidità ai propri bisogni e desideri. A questa età è facile che si siano già vissute storie importanti e che, magari, si abbiano dei figli che rendono la vita già molto piena e strutturata. Si è, quindi, più brave nel saper scegliere uomini che si incastrino perfettamente con la propria quotidianità”.
Come cambia il modo di relazionarsi con il partner, rispetto ad altre età della vita?
“Si è più sincere, meno filtrate per il bisogno di piacere a tutti i costi. La mancanza, spesso, di spazio e di tempo, rende meno arrendevoli alle richieste dell’altro e più centrate. Il partner non è considerato ‘un assoluto in cui immergersi’, ma qualcuno con cui condividere quel che già abbiamo. È facile che a questa età il copione relazionale assunto in passato, che magari ha fatto collezionare storie fallimentari, lo si sia visto, capito e destrutturato in funzione di uno aggiornato e sicuramente più adatto e funzionale. Le donne a 50 anni sono anche più sicure perché hanno sperimentato sulla propria pelle la capacità di sopravvivere a delusioni, ferite, abbandoni, sconfitte, perdite, tradimenti. L’amore assume un nuovo significato: meno idealizzato, più realistico, ma non per questo cinico, anzi, più sincero rispetto a ciò di cui si ha veramente bisogno. La comunicazione è migliore, così come la capacità di mostrarsi per chi si è davvero”.
Cosa si cerca in un compagno? Come cambiano le aspettative?
“Normalmente si ha voglia di avere accanto un partner che illumini e non che completi. La propria individualità è già strutturata, si cerca qualcuno con cui proseguire gioiosamente insieme, non di un uomo che ci definisca. Si ha molto più chiaro chi si è, e cosa si cerca. Se si è single da tanto, inoltre, la propria individualità diviene un tesoro che si fa più fatica a condividere, per cui l’altro deve essere un valore aggiunto e non un compromesso a cui piegarsi. Ovviamente ci sono anche tante donne afflitte dalla solitudine e dalla paura di invecchiare da sole che farebbero di tutto pur di trovare un partner. Ma sono le stesse donne che a 30 anni non avevano imparato a capire chi erano e cosa meritavano, e che nel tempo hanno continuato a non comprenderlo e a non affrontare il problema. Sono questi i casi in cui l’avanzare dell’età non crea consapevolezza, ma aumenta il disagio. Portando a comportamenti ansiosi, in cui la ricerca del partner appare come l’unica via di scampo”.
E di timori, invece, ne restano? O ne nascono di nuovi?
“La paura di non essere considerata pienamente attraente, il timore di essere lasciata per donne più giovani, il terrore della competizione, possono essere ostacoli che impediscono di vivere con serenità una relazione. Ma le ansie possono riguardare anche la paura di sentirsi felici, che sovente si porta dietro il terrore che qualcosa mini questa inaspettata (e immeritata?) felicità. Ed è qui che si affaccia la paura di malattie, si ha timore che la vita possa accorciarsi e ci si rammarica di essersi incontrati ‘tardi’. Insomma, un repertorio di angosce che nascono proprio dalla paura di non avere il controllo su questo stato di assoluta felicità”.
Come evitare che le paure guastino una relazione?
“Bisogna trovare il coraggio di affrontare davvero i propri fantasmi e le proprie debolezze. Mettersi in gioco significa guardare con onestà a chi si è diventate e perché. Significa aver imparato ad accettarsi e a perdonarsi, ma soprattutto a volersi bene. Solo così non si cadrà nella terribile trappola di ‘scimmiottare’ le donne più giovani, correndo il rischio di diventare patetiche. Non si sfida l’invecchiamento, lo si accoglie. A 50 anni è proprio la personalità a far da padrona, non certo l’elasticità del corpo. Certo, le cinquantenni di oggi sono mediamente splendide rispetto a quanto lo fossero le nostre nonne, in passato, ma lo sono ancora di più perché nei loro occhi brilla una spregiudicatezza data dalla comprensione di sé e della vita stessa che si è certamente imparato a gestire meglio. É la sicurezza la formula vincente e il vero sex appeal delle over 50”.

5 consigli per vivere un amore felice a 50 anni

– Fatti vedere.  Il miglior modo di avere una relazione positiva è non aver paura di essere te stessa e condividere te stessa. Il vero amore richiede onestà su chi sei, come ti senti e cosa vuoi.
– Attenta a ciò che desideri perché potrebbe avverarsi. Chiediti davvero cosa vuoi prima di mettere in piedi una relazione che poi sembrerà una gabbia da cui non saprai uscire.
– Comunica in modo più efficace. Sei ormai una donna saggia, non farti intrappolare dalle solite dinamiche di conflitto. Valorizza gli aspetti positivi del rapporto, minimizza le questioni di principio e guarda all’obiettivo che vi tiene insieme.
– Niente compromessi. Sii coraggiosa. Hai molto meno da perdere e tanto da guadagnare. Divertiti nel prenderti ciò che desideri.
– Niente egoisti. Se vuoi invecchiare con questo nuovo partner fa sì che abbia tra le sue doti la cura e l’ascolto. La vecchiaia, quando arriverà, sarà dura da affrontare: fallo con qualcuno che ti regali sicurezza emotiva.
Fonte: La Repubblica.it

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