In Piemonte è allarme hikikomori: una scuola su tre ha almeno un allievo che si auto-isola
Se ne stanno in disparte, scegliendo volontariamente di isolarsi dal contesto sociale e dal mondo esterno. Sono gli “hikikomori”, i ragazzi che non si vedono, perché a loro piace starsene chiusi in camera. Sono tanti, tantissimi: secondo gli ultimi dati dell’Associazione nazionale Hikikomori Italia, sono circa 100mila i giovani e giovanissimi coinvolti in questa forma...
Una scuola piemontese su tre ha almeno un allievo “hikikomori” o che rischia di diventare tale. Ragazzi che decidono di ritirarsi letteralmente dalla vita sociale chiudendosi in casa, senza intrattenere più alcun contatto con il mondo esterno. Sono i risultati del questionario sul “ritiro sociale” realizzato dall’Ufficio scolastico regionale
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Se ne stanno in disparte, scegliendo volontariamente di isolarsi dal contesto sociale e dal mondo esterno. Sono gli “hikikomori”, i ragazzi che non si vedono, perché a loro piace starsene chiusi in camera. Sono tanti, tantissimi: secondo gli ultimi dati dell’Associazione nazionale Hikikomori Italia, sono circa 100mila i giovani e giovanissimi coinvolti in questa forma di isolamento nel nostro Paese.
Solo in Piemonte, sulle 302 scuole che hanno risposto a un sondaggio realizzato dall’Ufficio scolastico regionale, 89 hanno segnalato 149 “casi problematici” legati al ritiro sociale: 37 allievi con segnali anticipatori, 70 già assenti da tempo che non lo hanno formalizzato e altri 42 che lo hanno dichiarato. Il maggior numero (42 casi) si concentra nel terzo anno della scuola media, con una prevalenza
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