In Cina è stata inaugurata la più grande batteria di flusso al mondo, in grado di accumulare energia per mesi
Il progetto è iniziato nell’aprile 2016 quando l’amministrazione nazionale cinese per l’energia ha approvato la costruzione della Dalian Flow Battery Energy Storage Peak-shaving, una gigantesca batteria di accumulo in grado di assorbire e rilasciare in rete 100 MW di potenza, almeno inizialmente. Il 29 settembre è stata connessa alla rete elettrica di Dalian e si prevede di metterla in funzione in un paio di settimane, ovvero a metà ottobre.
Come anticipato, nella prima fase del progetto la centrale elettrica sarà in grado di elargire 100 MW/400 MWh ovvero il consumo medio giornaliero di 200.000 persone (gli ultimi dati riportano una richiesta quotidiana di energia, in Cina, pari a 2 kWh pro capite), riducendo la pressione esercitata sulle rete durante le ore di punta e/o in momenti in cui le rinnovabili non siano al massimo della loro efficienza, mentre la seconda fase porterà la batteria a gestire il doppio dell’energia, ovvero 200 MW/800 MWh di elettricità.
Questo progetto di accumulo di energia è supportato tecnicamente dal gruppo del Prof. LI Xianfeng dell’Istituto di Fisica Chimica di Dalian (DICP) dell’Accademia Cinese delle Scienze. E il sistema è stato costruito e integrato da Rongke Power Co. Ltd.
La centrale elettrica si basa su un sistema di accumulo a flusso di vanadio, sviluppata da DICP; questa tecnologia è nata in Australia nel 1986 e sta venendo recentemente riscoperta e implementata grazie alle nuove nozioni apprese dagli esperti del settore. La batteria al vanadio utilizza coppie redox di vanadio in due semi-celle, sfruttando la capacità dell’elemento chimico numero 23 di esistere in soluzione in quattro diversi stati di ossidazione secondo le seguenti coppie: Vanadio(IV)/Vanadio(V) e Vanadio(III)/Vanadio(II). L’energia viene contenuta in due diverse soluzioni elettrolitiche, sono stoccate all’interno di due serbatoi distinti: tali soluzioni sono contemporaneamente