In 5 anni potremo superare l’1,5°C di Parigi
Poiché il clima della Terra, a causa dell’attività antropogenica, sta cambiando rapidamente, le informazioni predittive sul clima sono diventate sempre più cruciali per aiutare la società e soprattutto chi deve prendere decisioni, a prepararsi a questi cambiamenti e soprattutto al conseguente peggioramento delle condizioni meteorologiche e climatiche estreme.
Con l’accelerazione del cambiamento climatico, le società e i settori socioeconomici sensibili al clima non possono continuare a fare affidamento sul passato come guida per possibili rischi climatici futuri. Le previsioni decennali operative offrono il potenziale per informare l’attuale adattamento e aumentare la resilienza colmando l’importante divario tra le previsioni stagionali e le proiezioni climatiche.
L’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) lo ha riconosciuto e nel 2017 ha istituito il WMO Lead Center for Annual to Decadal Climate Predictions, che fornisce ogni anno un ampio insieme di previsioni che coprono i prossimi anni. Tali informazioni sono state rese disponibili da fonti coordinate a livello internazionale sotto forma di previsioni stagionali o multistagionali, emesse mensilmente, e proiezioni climatiche a lungo termine, fino al 2100 e oltre. Le previsioni decennali in particolare, sono state sviluppate per colmare il divario tra le scale temporali delle previsioni stagionali e le proiezioni dei cambiamenti climatici al fine di prevedere il clima nei prossimi anni, fino a 10 anni (e talvolta più a lungo). Uno dei principali risultati del Lead Center è il Global Annual to Decadal Climate Update (GADCU), una previsione basata su questo seti di previsioni. Questo aggiornamento stima la probabilità che la temperatura media globale superi di 1,5°C i livelli preindustriali per almeno 1 anno nei prossimi 5 anni, il che aiuta i responsabili politici a capire quanto il mondo si stia avvicinando a questa soglia critica definita nell’Accordo di Parigi.
Su queste scale temporali le condizioni iniziali (principalmente quelle nell’oceano) sono importanti così come le leve climatiche esterne, come i gas serra, la variabilità solare, i vulcani tropicali e l’aerosol antropogenico. Le previsioni decennali sono in grado di prevedere abilmente molti aspetti del clima, tra cui la temperatura globale, la variabilità atlantica, la frequenza degli uragani atlantici, la siccità nel Sahel, l’estensione del ghiaccio marino artico e gli incendi in Nord America.
Un piccolo inciso.
La soglia del 1,5°C di aumento è stata stabilita perché entro questo limite potremmo avere ancora la capacità di adattamento. Se andassimo oltre, secondo IPCC, potrebbe significare:
- 1,7 miliardi di persone in più sperimenteranno forti ondate di calore almeno una volta ogni cinque anni.
- I mari si alzerano, in media, di altri 10 centimetri.
- Fino a diverse centinaia di milioni di persone in più saranno esposte ai rischi legati al clima e alla povertà.
- Le barriere coralline che supportano gli ambienti marini di tutto il mondo potrebbero diminuire fino al 99%.
- Le catture della pesca globale potrebbero diminuire di altri 1,5 milioni di tonnellate.
In conclusione: andare oltre 1,5 gradi di riscaldamento mette altri milioni a rischio di ondate di caldo e povertà potenzialmente letali, la geografia stessa, così come la conosciamo potrebbe venir stravolta da migrazioni bibliche verso aree più abitabili.
https://journals.ametsoc.org/view/journals/bams/103/4/BAMS-D-20-0311.1.xml
https://public.wmo.int/en/our-mandate/climate/global-annual-decadal-climate-update