Il Mistero del Fuoco – Manly P. Hall
I rituali delle antiche scuole misteriche e alcune liturgie moderne hanno un proposito comune: preservare, per mezzo di drammi simbolici e processuali, alcuni procedimenti segreti, sacri ed essenziali a rivelare all’uomo un giorno la sua vera natura e potenziale.
Il loro fine è conservare la tradizione antica senza rivelarla, così lasciando una possibilità all’uomo del futuro di potersi salvare, come evinto anche dal mistico Gershom Scholem rilevando il silenzio cui è relegato il sacerdote israelita durante la liturgia Yom Kippur[1]. Non c’è di che sorprendersi quindi se il maestro dei misteri Manly Palmer Hall apra il presente saggio con l’interpretazione allegorica delle iniziazioni alle scuole misteriche antiche. E se nel farlo, metta subito in chiaro una cosa: “le iniziazioni ai misteri pagani non erano giochi per bambini”[2]. Qual era il senso dell’iniziazione? Perché i sacerdoti pagani chiudevano gli aspiranti iniziati in botti di legno, li gettavano in alto mare e procedevano all’iniziazione solo se i flutti non li avevano inghiottiti? Perché Pitagora poneva al futuro adepto, come prerequisito per accedere alla sua scuola misterica, un previo silenzio quinquennale? Qual