I pesci che portiamo in tavola sono pieni di PFAS: fino a 12 volte oltre i limiti, l’inchiesta shock di Greenpeace

Dopo le indagini che in Italia hanno acceso (di nuovo) i riflettori sulla contaminazione da PFAS nelle acque potabili e minerali, Greenpeace torna a denunciare i rischi legati a queste sostanze. Stavolta lo scenario è quello del Mare del Nord e del Mar Baltico, dove la sezione tedesca dell’organizzazione ambientalista ha condotto una nuova ricerca...

Greenpeace torna a denunciare il problema della contaminazione da PFAS: stavolta si parla degli inquinanti eterni presenti in alcune varietà di pesci del Mare del Nord e del Mar Baltico

Francesca Biagioli

15 Ottobre 2025

@Alona Kardash/Greenpeace – Canva

Dopo le indagini che in Italia hanno acceso (di nuovo) i riflettori sulla contaminazione da PFAS nelle acque potabili e minerali, Greenpeace torna a denunciare i rischi legati a queste sostanze. Stavolta lo scenario è quello del Mare del Nord e del Mar Baltico, dove la sezione tedesca dell’organizzazione ambientalista ha condotto una nuova ricerca che ci confema quanto il problema delle sostanze chimiche eterne sia diffuso e preoccupante.

Leggi anche: L’acqua del tuo rubinetto è sicura? La prima mappa della contaminazione da PFAS delle acque potabili italiane

Secondo i dati, pesci e molluschi comunemente consumati – come platessa, aringa, rombo e granchio – risultano contaminati da PFAS a livelli tali che una sola porzione da 150 grammi può già coprire o addirittura superare la


Leggi tutto: https://www.greenme.it/ambiente/acqua/rombo-e-sogliola-tra-i-pesci-piu-contaminati-da-pfas-fino-a-12-volte-oltre-i-limiti-linchiesta-shock-di-greenpeace/


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